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Cinema

Dario Argento, il ritorno: “Lavorerò ad un thriller”

A 80 anni suonati, Dario Argento ha ancora voglia di fare il regista

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Dario Argento, il ritorno: “Lavorerò ad un thriller”

Dario Argento torna dietro la macchina da presa. I dettagli in un’intervista a ‘Spraynews’.

Dario Argento e il cinema, un amore ritrovato. Incassata la messa in soffitta del progetto ‘Occhiali neri – Black Glasses’, che avrebbe dovuto coinvolgere anche la figlia Asia, il grande regista horror trova la forza di tornare al timone di un’opera cinematografica. Un thriller, le cui riprese dovrebbero iniziare nei prossimi giorni. E’ lui stesso a raccontarlo, soffermandosi però anche sulla sua pandemia e sul momento del cinema italiano. Senza dimenticare ovviamente la vita privata, il rapporto con le figlie.

CINEMA

Argento assiste soddisfatto alla riapertura dei cinema dopo la pandemia. Passare nuovamente dalla visione su dvd/televisione a quella sul grande schermo è per lui “un momento bellissimo, emozionante”. Il regista ne sottolinea l’importanza in particolare “per la nostra professione”: le idee e lo studio dei giovani, anche nei mesi di lockdown, non sono mancati. Così come il lavoro delle scuole di cinema, mai venuto meno. L’attesa, “a braccia aperte”, è dunque tutta per i giovani talenti in procinto di uscire con opere prime o seconde.

Preferenze però Argento non ne ha: “Il cinema è cinema – spiega – è tutto un modo di raccontare”. Un paese cui guarda con interesse però c’è: la Francia. Una terra che da sempre scopre talenti in tanti campi, dalla pittura alla scultura fino al cinema e alla letteratura. Il regista ne apprezza in particolare il “meraviglioso istinto” di arrivare per primi sui migliori autori e artisti.

Argento ritiene inoltre fondamentale, per fare un buon film, guardare quelli girati da altri. “Capirli e riflettere”, spiega, in modo da poterne rubare i segreti. Ma, avverte, bisogna mettere le scuole in condizione “non solo di vedere i film, ma anche di discuterli”. Insomma, bisogna trattare il cinema per quello che sostanzialmente è: un’arte. Un termine fondamentale nella vita del regista, che lo definisce sostanzialmente “tutto ciò che è fantasia, invenzione”.

VITA PRIVATA

Incalzato poi sul rapporto con le figlie, ammette che “ci siamo visti un pò di meno rispetto al solito”. Ma ciò non ha minato l’importanza che entrambi rivestono l’uno per le altro. L’aiuto reciproco, racconta, non è mancato, al pari delle discussioni. Ma nonostante tutto, il regista definisce quest’ultimo “un momento bello della nostra vita”

AMORE

Anche sotto questo aspetto, Argento vede una grande importanza, anche soprattutto per l’assenza del sentimento. Che determina notevoli conseguenze: vivere “molto più stupidamente, senza grandi scopi e fini”.

LOCKDOWN

Paura, questa la parola chiave più adatta secondo il regista per questo periodo. Che ne ha generate tante nell’umanità, ma in particolare una: “quella di ammalarsi”. E’ lei, a parere di Argento, ad aver prevalso sulle altre in questi due anni. Quanto alle altre paure, invece, il regista non sembra eccessivamente intimorito: “C’erano già e sempre ci saranno”, spiega.

NUOVO FILM

L’intervista si chiude con un accenno alla nuova fatica in programma. Un lavoro con cui spera di far rabbrividire anche gli spettatori del terzo millennio, dopo aver fatto lo stesso con quelli dei decenni precedenti. Le riprese, rivela, partiranno “verso la fine di giugno”. E per il regista si tratta di un momento importantissimo: “Finalmente – dice – posso tornare a lavorare come tanti altri miei colleghi”. Sul progetto però non si sbottona troppo, affermando solo che “sarà un thriller”. Per ulteriori dettagli, bisognerà dunque attendere l’uscita in sala, presumibilmente tra la fine di quest’anno e gli inizi del prossimo.

INTANTO NEL MUNICIPIO VII C’E’ UNA SCUOLA CON GIUNGLA

Cinema

David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

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David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”

Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello,  su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.

Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.

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Cinema

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano

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È morto il regista Paolo Taviani, maestro cinema italiano

È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.

Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.

Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.

Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.

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