Coronavirus
Ripartenza matrimoni, in arrivo novità per il settore wedding
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Il Premier Draghi ha oggi affrontato il tema delle ripartenza delle cerimonie e del settore wedding
Roma. Durante le interrogazioni dei deputati alla Camera, il cosiddetto “Question Time” il premier Mario Draghi ha oggi parlato di alcuni temi che stanno molto a cuore alla popolazione. Tra questi spicca quello della ripresa dei matrimoni e relativi ricevimenti di nozze. “Il governo intende adottare un approccio graduale e misure“, ha dichiarato. E alle coppie in attesa di notizie sulla ripresa dei matrimoni ha chiesto di “avere ancora pazienza”. E ha aggiunto: “Capisco la preoccupazione di chi si accinge a sposarsi. Il festeggiamento è un desiderio che abbiamo avuto tutti ma è fondamentale avere pazienza per evitare che una occasione di gioia e spensieratezza si trasformi in un potenziale rischio per i partecipanti“. Il tema delle riaperture resta uno di quei più “caldi”, anche all’interno della maggioranza di governo. Sempre sul settore wedding Draghi ha poi aggiunto: “La questione del settore di cerimonie sarà all’attenzione della cabina di regia di lunedì per dare certezze a chi ha subito danni economici significativi“. Al che è intervenuto Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, proponendo come data di ripartenza per il settore wedding il 1 giugno: “Sappiamo che la cabina di regia che dovrà decidere sulle ulteriori riaperture è convocata per lunedì. Il nostro auspicio è anche che si possa dare una data certa per le attività ancora non riaperte, come quella del wedding, un comparto composto da 90mila tra imprese e partite Iva che nel 2019 fatturava 60miliardi di euro, se si considerano i matrimoni, gli eventi e il loro indotto. Questi professionisti sono quelli che hanno sofferto di più, perché sono stati sempre chiusi. Ci sono protocolli costruiti dagli operatori del settore che consentirebbero la riapertura in sicurezza. Il comparto ha bisogno di programmare la ripartenza, che per noi potrebbe essere fissata nel primo di giugno“, ha dichiarato.
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Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura
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Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.
Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.
Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.
Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.
Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.
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Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”
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Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni
Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.
Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.
Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.
Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.
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