Politica
Virginia Raggi su la7 “Sono cresciuta a pane e mazzate. Senza continuità sarebbe una tragedia”
Il sindaco di Roma Virginia Raggi è stata ospite del programma tv “Di martedì” su La7 condotto da Floris.
<strong>Virginia Raggi su la7 – La campagna elettorale è ormai nel vivo del suo percorso. A Ottobre si voterà e ormai sono tanti gli interventi dei vari candidati sindaco. Anche se la destra non ha ancora presentato un suo candidato ufficiale, il PD andrà avanti con Gualtieri, mentre Calenda si presenterà con il suo giovane partito “Azione”. Allo stato attuale oggi l’unica cosa certa è la candidatura, al secondo mandato, di Virginia Raggi.
In barba alle prime regole del Movimento 5 Stelle, che vietavano la ricandidatura di una carica politica già eletta, Virginia Raggi è ormai “troppo attaccata” a quella poltrona di sindaco che tanto gli piace “per il bene della città”. Fatto sta che l’attuale sindaco della città si ripresenterà alle prossime elezioni comunali e proprio ieri è stata ospite di Floris nel programma “Di Martedì” in onda su La7.
Le parole di Virginia Raggi su La7
Alla domanda di Alessandro Sallusti sull’operato giudicato negativamente (chissà da quali) osservatori interni ed esterni a Roma, giudicano questo esperimento un sostanziale fallimento. La sindaca risponde così “Guardi le posso dire questo, sto guardando in questi giorni i miei avversari che si lanciano in una campagna elettorale dicendo “noi diremo, noi faremo” e un po’ sorrido perché mi ricordano me cinque anni fa..
Non posso dire che questi anni siano stati tranquilli insomma sono cresciuta a “pane e mazzate”. Ci siamo fatti le spalle grosse, ho cinque anni di esperienza di amministrazione e abbiamo fatto anche degli errori. Fra l’altro i primi due anni non li auguro a nessuno, cinque anni come li avuti io valgono un po’ come 15 anni in un ministero”.
Virginia Raggi su La7 ha poi continuato “Ho fatto anche degli errori e ho anche chiesto anche scusa come è giusto che sia, errori dettati anche dall’inesperienza. Però oggi io ho un grande esperienza, conoscenza dell’apparato amministrativo, della macchina amministrativa.Tante cose si stanno vedendo, tante cose sono ripartite, la città è piena di cantieri, ci son lavori che partono, stiamo rifacendo scuole, insomma direi che da questo punto vista non potrei che puntare sulla continuità e da cittadina dico – e poi mi taccio – che se non si andasse con la continuità Roma si fermerebbe, sarebbe una tragedia.
Insomma le solite parole da campagna elettorale e purtroppo chi scrive non ricorda di aver sentito mai dire “scusa” da parte della sindaca. Ci sta, è il gioco della retorica politica e della persuasione elettorale. Affermare che se non vince la Raggi, detto fra le righe e nascosto dal termine “continuità”, “sarebbe una tragedia” ci appare un po’ esagerato, un po’ troppo. Ma tanto son tutti così.
Se la destra non candiderà Giorgia Meloni come sindaco, cosa che la leader di Fratelli d’Italia non vuol fare perché aspira al governo nazionale, con buona possibilità sarà ancora la Raggi il prossimo sindaco di Roma cosa che non mi dispiace visto i precedenti che ci sono stati. Rispetto a Gualtieri non c’è confronto, anche se potrebbe esserci il rischio (clamoroso direi) che il centro destro lasci la capitale e quindi poi ci troveremmo un lotta a lotta molto serrato fra i 5 Stelle e il PD.
Davide Sperati.
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