Cronaca
OSTIA Noto Imprenditore stangato dalla GdF: “Legato ai clan”
Ostia Noto imprenditore stangato dalla Gdf: sequestrati beni per centinaia di milioni di euro.
OSTIA Noto Imprenditore stangato dalla GdF. Maxi sequestro di beni ad opera delle Fiamme Gialle.
OSTIA Noto Imprenditore stangato dalla GdF. M.B., le sue iniziali, è stato vittima di confisca, eseguita dalle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Roma. Il provvedimento, comminato dalla Corte d’Appello capitolina, è stato reso effettivo dalla Cassazione. Nel mirino più di 460 milioni di euro, tra beni mobili e immobili, facenti parte del patrimonio dell’uomo. Romano, con attività turistiche e immobiliari site soprattutto nella zona litoranea di Ostia. La GdF gli aveva già messo le manette ai polsi 6 anni fa: tra i reati che gli furono contestati, la bancarotta fraudolenta, riciclaggio, uso di denaro illecito e false intestazioni.
Sulle società a lui riconducibili ha indagato il personale del Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria. Si è così scoperto che B. aveva disponibili molti più beni di quanti non dichiarasse e molti dei quali ricavati e/o riutilizzati in azioni criminose. Inoltre sono stati acclarati suoi legami con importanti clan di Ostia, tra cui i Fasciani e gli Spada. A loro, secondo gli inquirenti, B. avrebbe praticamente regalato la gestione di alcune attività di sua proprietà.
Cronaca
Valsecchi, Gallinari e il ritorno all’università: i veri padroni della Torre di Pasolini

#Pasolini’s Tower Reclaimed: Celebs Out, Common Folk In – After a messy legal brawl, this iconic spot bought by the legendary filmmaker in 1967 is now back in the hands of the people, thanks to some sharp historical sleuthing. But let’s be real, turning it into a museum? Sounds like another excuse for tourists to trample over history while sipping overpriced coffee. #PasoliniTakedown #ItalySeizesBack #CelebDreamsCrushed #ViralHistoryFail (278 characters)
La Battaglia per la Torre
Gianluca Inverni, il presidente dell’Università agraria di Chia, una frazione di Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo, è al settimo cielo per la sentenza. Dopo anni di lotte, il commissario degli usi civici del Lazio, Antonio Perinelli, ha annullato la vendita della torre fatta nel 2021, dichiarandola proprietà della comunità. Inverni giura che non è stato uno scherzo: ci sono volute ricerche storiche complesse per dimostrare che questo posto appartiene ai residenti, non a qualche VIP con tasche piene.
La Catena di Vendite Celeb
Pier Paolo Pasolini scoprì la torre durante le riprese de “Il Vangelo secondo Matteo” e la comprò nel 1967 per una manciata di milioni di lire – un affare, considerando l’inflazione. Gli eredi lo misero in vendita nel 2020, e nel 2021 finì nelle mani del produttore Pietro Valsecchi. Lui, a sua volta, la passò due anni dopo all’attore Gabriele Gallinari, noto per serie TV come “A due passi dal cielo”, “Don Matteo”, “Squadra antimafia” e “Montalbano”. Sembra che ogni celebrità volesse un pezzo di Pasolini, come se possedere la sua roba li rendesse più “artistici”.
Il Sogno Bizzarro di Gallinari
Gallinari ha raccontato di aver esitato un mese prima dell’acquisto, ma poi ha fatto un sogno: Pasolini che gli sorrideva dal sedile di una Alfa Romeo e proseguiva per la sua strada. “Come un nulla osta”, ha detto. Ma dai, un sogno? Sembra la scusa perfetta per giustificare un acquisto impulsivo. Intanto, l’Università agraria, che gestisce le terre donate dai Borghese nell’Ottocento, ha sempre sostenuto che la torre e i terreni attorno fossero beni collettivi, non roba da rivendere a chi fa più offerte.
La Sentenza Finale
Il commissario ha stabilito che i terreni della tenuta “Colle Casale” o “Poggi di Chia” sono di natura demaniale collettiva, gravati da usi civici. Questo significa che l’atto di compravendita è stato annullato, e ora la torre potrebbe diventare un museo per il “bene dei residenti”, come dice Inverni. Chissà se Pasolini approverebbe – o se si rigirerebbe nella tomba vedendo la sua tana trasformata in un’attrazione pubblica.
Cronaca
Sulle promesse della Romulea incombe il maxi murales di Totti.

Sembra che il calcio italiano non sia solo un gioco, ma un circo eterno dove club centenari sfornano talenti come se fossero panini al bar: fondato nel 1922, quando l’Italia era un casino politico e Mussolini stava scaldando i motori, questo team ha lanciato in Serie A miti come De Silvestri, Liverani e Moscardelli – chissà se con un po’ di fortuna e meno burocrazia avremmo evitato qualche figuraccia mondiale. Ora, il presidente Nicola Vilella spara: “Vogliamo competere ad alti livelli puntando sulla continuità”, come se non bastassero già i soliti vecchi trucchi per tenere in piedi la baracca. #CalcioItaliano #SerieAChaos #VecchiaGuardia #ForzaTalenti #Virale1922 (276 caratteri, pronti per esplodere sui social).
La Leggenda di un Club Antico
Questo club, nato nel 1922 in un’epoca di cambiamenti tumultuosi, ha sempre avuto un fiuto per i talenti grezzi. Pensateci: mentre il resto del mondo si leccava le ferite dopo le guerre, loro lanciavano giocatori in Serie A come De Silvestri, Liverani e Moscardelli. Non è roba da poco in un paese dove il calcio è più sacro del caffè – e dove i presidenti promettono miracoli senza mai consegnarli.
Le Parole del Presidente: Un Po’ di Continuità, Molta Fantasia
Nicola Vilella, il boss al timone, ha dichiarato con aria da duro: “Vogliamo competere ad alti livelli puntando sulla continuità”. Tradotto in italiano semplice? Niente rivoluzioni, solo più del solito tran tran per non finire in Serie B. Ma dai, in un mondo dove i tifosi si incazzano per un rigore sbagliato, questa roba suona come una promessa elettorale – tutti contenti fino alla prossima sconfitta.
Prospettive per il Futuro: Sogni o Illusioni?
Guardando avanti, il club mira a scalare le classifiche puntando su quei talenti “fatti in casa”. Ma con la Serie A piena di milionari strapagati e scandali, chissà se la continuità basterà o se servirà un po’ di quel caos italiano per far virare le cose. I fan sperano in un rinascimento, ma realisticamente, potrebbe finire in un’altra stagione di lamentele al bar.
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