Cronaca
Roma, si rischia una nuova Bibbiano: bambini strappati ai nonni verso una casa famiglia
Un’altra storia di violenza e maltrattamenti in famiglia su dei bambini senza colpa
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Una triste denuncia di una famiglia coraggio composta da nonni che temono di perdere l’affidamento dei nipoti. Si rischia una nuova Bibbiano.
“Pensavamo con Bibbiano di aver visto davvero tutto e invece scopriamo che quella vicenda non è affatto isolata. I protagonisti sono sempre bambini separati a forza
dalla famiglia. Questa volta tocca a V. 4 anni e F. 2 anni; attualmente in affidamento da tre anni ai nonni, allevati tra agi e amore, che a breve potrebbero essere collocati presso una casa famiglia insieme alla loro mamma sulla quale pende un’indagine
per maltrattamento”. Inizia con questa denuncia la missiva della famiglia coraggio N. che alla Dire ha segnalato il caso dei due fratellini allevati dai nonni, altri minori che rischiano di essere strappati alle cure familiari e portati in casa famiglia.
“I nonni paterni si sono fatti carico del gravoso compito della custodia di quelli che all’epoca erano solo due neonati in maniera spontanea, quando la piccola M. è stata ricoverata all’ospedale a causa di un trauma cranico riportato in casa con un referto che parlava di ‘sospetta violenza su minore’, ma successivamente il collocamento presso la loro abitazione è stato chiesto dai servizi sociali. I due nonni hanno una spaziosa villa che ha consentito che venissero loro in aiuto, in maniera permanente, gli zii. Qui sono trascorsi quasi tre anni tra l’affetto e l’amore di figure che hanno fatto ritrovare ai bambini il senso di famiglia pur ricordando sempre loro i genitori momentaneamente allontanati”.
“Per settimane ai nonni è stato celato il nome del nuovo tutore nominato dal Tribunale. Al contempo la famiglia riceveva una comunicazione dalla mamma dei bambini contenente informazioni che erano state comunicate solo ai servizi sociali e al nuovo tutore. Oggi i bambini hanno una spada di Damocle che pende sul loro capo: a breve potrebbero essere prelevati dalla casa che li ha accolti da quando hanno memoria per essere trasferiti in un istituto; a breve potrebbero essere separati dai nonni che li hanno soccorsi salvandoli da maltrattamenti e malnutrizione per essere affidati alle mani della madre su cui gravano pesanti accuse penali. Infatti la
mamma dei bambini, che ha la genitorialità sospesa, dice in giro di essere stata informata che l’1 settembre andranno con lei in casa famiglia, mentre noi siamo stati convocati solo il 27 agosto per avere delle comunicazioni. Sono le cose che la madre sa già? Perché? A breve insomma- conclude la famiglia coraggio- potremmo
assistere a un’altra Bibbiano”.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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