Elezioni Roma 2021
La Raggi sfida Casapound: “A Roma per voi non c’è posto”
La Raggi sfida Casapound. La sindaca torna a promettere lo sgombero della sede del movimento
La Raggi sfida Casapound. La sindaca torna sul tema dello sgombero della sede del movimento di estrema destra.
<strong>La Raggi sfida Casapound. Un nuovo scontro, solo l’ultimo di una lunga serie, andato in scena tra le due parti. D’altronde, ad un mese dalle elezioni e con la campagna elettorale entrata nel vivo, è normale che i toni si alzino. In vista dell’importante appuntamento con le urne, la sindaca, candidata uscente, ha deciso di scagliarsi contro quelli che chiama i “fascisti del terzo millennio”. A loro si rivolge tramite il proprio profilo Twitter, dichiarando esplicitamente che per loro in città “non c’è posto”.
Parole forti, con cui la prima cittadina ha voluto replicare a Simone Di Stefano, fondatore e leader del movimento. Quest’ultimo, dal palco della festa nazionale di Cpi a Grosseto, ha spiegato come la Raggi, negli ultimi 5 anni, non abbia avuto pensieri che per loro. Poi, sulla sede, promette che l’occupazione, che va avanti da “18 anni”, proseguirà “per sempre“.
Da anni invece la sindaca si batte perchè l’immobile di via Napoleone III sia restituito alla collettività. Ma finora senza alcun risultato, a dispetto delle promesse. Una circostanza che le è costata una stoccata da parte di un altro aspirante sindaco, il dem Roberto Gualtieri. Incalzato da Il Fatto Quotidiano, quest’ultimo ha promesso, in caso di elezione, anch’egli un immediato sgombero. Ha poi rivelato che, ai tempi dell’esperienza come ministro dell’Economia, ne avrebbe fatto richiesta scritta, alla quale tuttavia la Raggi non è stata in grado di ottemperare.
Parole cui la sindaca ha prontamente risposto, ai microfoni dello stesso quotidiano: ha spiegato che la proprietà dell’immobile non è del Comune, ma del Demanio e del Miur. Tra i due enti, ha poi rivelato, sarebbe al momento in atto un “rimpallo” su chi debba assumersi l’onere dello sgombero. La sindaca si è detta poi pronta ad acquistare il palazzo, con lo scopo di “farci dentro delle case popolari”.