Cronaca
Cronaca Roma – Tor Bella Monaca arrestato “Barattolo”
Cronaca Roma, un blitz della Polizia questa mattina ha arrestato a Tor Bella Monaca : “Barattolo”

Cronaca Roma, la Polizia di Stato e la Polizia Locale Roma Capitale hanno emesso con un blitz in mattinata 9 misure cautelari, emesse in seguito ad una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, relativa a un ramificato traffico di stupefacenti in Tor Bella Monaca e San Basilio.
BLITZ TOR BELLA MONACA
La laboriosa indagine si è protratta per tutto il 2020 ed è stata corroborata da attività tecniche di intercettazioni telefoniche, ambientali e di video sorveglianza, nonché da numerosi servizi di osservazione discreta con pedinamento, consentendo di identificare ed acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di numerosi soggetti dediti alla vendita sistematica di sostanze stupefacenti. Nell’arco temporale dell’intera indagine, sono stati effettuati, nei confronti degli indagati, numerosi riscontri, che hanno permesso di sequestrare ingenti quantitativi di sostanza stupefacente: complessivamente 1 kg. di cocaina, 20 gr. di eroina, 1.3 kg. di hashish e 120.000 Euro in contanti.
ARRESTATO BARATTOLO
Dall’attività tecnica è emerso, in particolare, che nel quartiere Tor Bella Monaca operava un 40enne romano detto “Barattolo”, pluripregiudicato per reati specifici, risulta gravemente indiziato di avere immesso nel mercato locale sostanze stupefacenti, variabili in quantità e tipologia, a seconda delle richieste della clientela. L’uomo, nel corso delle indagini, veniva trovato in possesso di ben 120.000 Euro in contanti senza riuscire a fornire una valida giustificazione sulla provenienza di quella ingente somma di denaro. Per evidenziare la pericolosità degli indagati giova evidenziare che una delle persone attenzionate, collegata marginalmente agli indagati, veniva attinta con colpi di pistola alla testa, per questioni legate a debiti contratti con lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Cronaca
Lino Banfi smarrisce telefono e documenti, l’appello social del quartiere: “Aiutiamolo, che sfortuna”

Lino Banfi, l’eterno comico pugliese che a 88 anni ancora ci fa sbellicarci dalle risate, ha perso tutto tranne il suo inimitabile fascino: documenti, carte di credito, telefono e quella foto della moglie Lucia che lui adora come una reliquia. Figuriamoci se un’icona come lui, sempre circondato da fan appiccicosi, non possa sbadatamente lasciare in giro i suoi tesori mentre scappa da autografi e selfie – ora sta implorando aiuto online, e chissà se è l’età o solo la vita da celebrità a giocare brutti scherzi! #LinoBanfi #DisavventuraDaStar #PerseLeCoseMaNonLoSguardo #RomaPazza #AiutoPerLinoBanfi (278 caratteri)
L’incidente del comico pugliese
L’attore Lino Banfi, noto per le sue battute irriverenti e il suo amore per la Puglia, ha vissuto una Pasqua da incubo. Questa mattina, nei pressi di via Lorenzo il Magnifico a Roma – dove abita e dove i fan lo assalgono per foto e autografi – ha smarrito i suoi beni più preziosi: documenti, carte di credito, il telefono e una foto della moglie Lucia, che lui descrive come la sua “roccia”. Invece di firmare autografi, stavolta è lui a mendicare aiuto, dimostrando che anche le star invecchiano e diventano distratte come noi comuni mortali.L’appello virale su Facebook
L’annuncio è partito dal gruppo Facebook “Quelli di piazza Bologna”, un ritrovo virtuale per i residenti romani. L’amministratore, Amos Tesciuba, ha preso in mano la situazione perché Lino non è nemmeno iscritto al gruppo – forse troppo impegnato a recitare o a chiacchierare con i fantasmi di Totò. “Buon pomeriggio a tutti”, ha scritto Tesciuba, “Purtroppo il nostro amico Pasquale Zagaria (Lino Banfi) ha smarrito il telefono, documenti e carte stamattina vicino a via Lorenzo il Magnifico. Se qualcuno lo trova, fatevi avanti!”. È un richiamo che sa di comunità, ma con un tocco di ironia: chissà se Lino si è perso anche un po’ di dignità nel processo.
Reazioni dei fan e consigli improvvisati
I commenti sotto il post sono un misto di simpatia e battute al vetriolo, proprio come le commedie di Lino. Una fan ha scritto: “Mannaggia! Spero lo ritrovi presto, Forza Lino”, mentre altri citano le sue storiche frasi tipo “madonna dell’ingoronèta!”. C’è chi consiglia trucchi pratici, come “Noi usiamo i tag nel portafoglio, perché capita a tutti, vecchi o no”, insinuando che l’età di Lino – 88 anni suonati – potrebbe essere il vero colpevole. Insomma, i residenti si sono scatenati, trasformando una semplice perdita in un evento social da condividere e deridere bonariamente, perché in Italia, anche le disgrazie diventano uno spettacolo.
Cronaca
Suicidio di un detenuto a Rebibbia: il 29esimo in quattro mesi.

Un uomo di 56 anni si è tolto la vita nella prigione di Rebibbia, un ennesimo schiaffo al sistema penitenziario italiano che barcolla tra sovraffollamento, agenti esausti e cure psichiatriche da Terzo Mondo. Mentre i politici blaterano e il Papa fa le sue gite, i detenuti marciscono in celle infernali e gli operatori rischiano la pelle. #SuicidioCarcere #SistemaPenitenziarioFallito #ItaliaSenzaGiustizia #RebibbiaInferno #DirittiInCarcere
Tragedia a Rebibbia
Nella Casa di reclusione di Rebibbia, un detenuto di 56 anni ha deciso di farla finita, mettendo in luce il fallimento cronico del nostro sistema carcerario. Stefano Anastasia, Garante delle persone private della libertà per la Regione Lazio, non ha peli sulla lingua: “È l’ennesima prova che il sistema non funziona, nonostante gli sforzi degli operatori, e viene sovraccaricato da problemi che non può gestire”.Le dichiarazioni del Garante
Anastasia spiega che il 56enne era in carcere da tempo, con una pena lontana dalla fine, e si trovava in una sezione per detenuti con problemi psichici. Non era in una Rems perché giudicato responsabile delle sue azioni, ma secondo lui avrebbe potuto accedere a alternative alla detenzione per motivi di salute. Peccato che, in questo Paese ossessionato dalla “caccia alle streghe” contro ex carcerati, le risorse per l’assistenza psichiatrica scarseggino, rendendo tutto più complicato del dovuto.
Caos e contraddizioni nelle carceri
Intanto, il segretario generale di Uilpa, Gennarino De Fazio, denuncia altri disastri: a Bologna, sei minorenni hanno scatenato disordini in un istituto penitenziario, fortunatamente placati. E a Terni, un detenuto ha avuto il suo primo colloquio intimo “ufficiale”, mentre altrove si combatte per sopravvivere. Le carceri italiane sono un paradosso: tra amori rubati e rivolte, con oltre 16mila reclusi in eccesso rispetto ai posti disponibili, 18mila agenti mancanti e aggressioni a non finire – ben 3.500 nel 2024 contro la polizia penitenziaria. I burocrati al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria gonfiano i loro uffici, ma le prigioni affondano, lasciando agenti e detenuti a marcire in un inferno reale.
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