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DECRETO FESTIVITÀ – Tutte le regole stabilite dal Governo

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DECRETO FESTIVITÀ – Tutte le regole stabilite dal Governo

Emanato, in seguito all’approvazione del Consiglio dei Ministri, il decreto festività stilato dal Governo Draghi. Il premier, come annunciato negli scorsi giorni, ha diramato tutte le nuove indicazioni finalizzate a fronteggiare la diffusione dei contagi e, nella fattispecie, la variante Omicron. Il decreto vieta, anzitutto, le feste in piazza e l’apertura delle discoteche fino al 31 gennaio 2022. Oltretutto sarà in vigore l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto anche in zona bianca mentre, a bordo dei mezzi pubblici sarà necessario il dispositivo di protezione FFP2. Il medesimo accorgimento dovrà essere rispettato anche all’interno di stadi, cinema e palazzetti dove, inoltre, sarà vietato consumare cibi e bevande.

Decreto festività – Super Green Pass in musei e palestre

Per quanto riguarda musei e palestre l’accesso sarà consentito esclusivamente ai possessori del super green pass, pertanto solo ai soggetti vaccinati. Nei bar sarà inoltre vietato il caffè al bancone per chi ne è sprovvisto. Previsti, in aggiunta, tamponi a campione per coloro che entrano in Italia dai valichi di frontiera. Un’ulteriore novità riguarda poi la validità del certificato verde, la cui durata si riduce da 9 a 6 mesi. In questo senso verranno anticipati anche i tempi relativi alla terza dose, indicati in 4 mesi (non più 5) dalla seconda dose.

Decreto festività – La situazione nelle scuole

All’interno del nuovo testo, però, non figura l’obbligo di per i dipendenti pubblici né per i lavoratori appartenenti ad altre categorie. Per quanto riguarda il rientro degli studenti a scuola, la decisione della cabina di regia a palazzo Chigi consiste nel no alle vacanze prolungate. Previsti, in questa direzione, screening negli istituti scolastici per tracciare la presenza di casi di positività al Covid-19.

decreto festività

Mascherine all’aperto

 

Super Green pass Come ottenere il Super green pass

 

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

#ScuolaAbbandonata: Mistero al Plesso Palenco di Rebibbia. Fondi Pnrr e proteste infiammano la scena. Cosa sta succedendo?

In una cornice di mistero e polemica, il plesso Palenco di Rebibbia torna sotto i riflettori. La scuola, abbandonata ormai da anni, era destinata a una ristrutturazione grazie ai fondi del Pnrr, ma l’intricato gioco tra amministrazione e movimenti di protesta complica la situazione. Chi è davvero responsabile?

Dal Municipio si levano critiche nei confronti dell’occupazione, attribuendo i disagi a un atto non autorizzato. Tuttavia, il Comune di Roma smentisce questa versione, attribuendo i ritardi e le difficoltà ai “problemi legati alle tempistiche”. Un rimpallo di responsabilità che lascia la comunità in attesa di chiarimenti.

I Movimenti per il diritto all’abitare non restano in silenzio e rispondono con fermezza: “Non ci stiamo a fare il capro espiatorio per le mancanze amministrative di altri.” Questa replica sottolinea le tensioni crescenti e mette in luce il malcontento di coloro che si trovano in prima linea.

Mentre il dibattito si intensifica, il destino del plesso Palenco rimane incerto. La comunità spera in una soluzione rapida per evitare che una risorsa educativa preziosa resti in stato di abbandono.

Fonte Verificata

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri
Prima rivoluzione in tema di telemarketing. Dal prossimo 19 agosto, infatti, scatterà il blocco delle chiamate commerciali provenienti dall’estero e che utilizzano finte numerazioni italiane per ingannare i cittadini. Lo ricorda Assoutenti, che sottolinea tuttavia come la novità interesserà solo le telefonate provenienti da numeri fissi.

Che cosa è il CLI (Calling Line Identification) usato dai call center

“Da martedì 19 agosto diventeranno operativi i nuovi filtri anti-spoofing imposti dall’Autorità per le comunicazioni agli operatori telefonici – spiega il presidente Gabriele Melluso – Il CLI Spoofing, acronimo di Calling Line Identification Spoofing, è una tecnica che permette a chi chiama di mascherare il proprio numero telefonico: il chiamante utilizza software che gli permettono di modificare il proprio ID chiamante, facendo apparire un numero diverso da quello reale. Il destinatario della chiamata vede comparire questo numero fasullo, ignaro che si tratti di un’identità contraffatta, ed è quindi portato con l’inganno a rispondere al telefono. Una tecnica utilizzata da operatori e call center illegali per proporre attraverso il telemarketing investimenti finanziari ma anche contratti di forniture energetiche”.

Telemarketing cosa cambia

Nello specifico con la delibera 106/25/CONS pubblicata lo scorso 19 maggio, l’Agcom ha approvato il Regolamento recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di trasparenza nell’offerta di servizi di comunicazioni elettroniche e nella presentazione del numero chiamante (CLI- Calling Line Identity) – analizza Assoutenti – La delibera prevede, in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, l’obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia effettivamente in roaming all’estero.
Misure che saranno applicate in due passaggi: il primo il 19 agosto, e riguarderà esclusivamente il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa; il secondo, il 19 novembre, riguarderà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Per chi non si adegua, multe fino a 1 milione di euro. 
Si tratta di un primo passo per combattere l’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo, ma che non porrà fine alle chiamate commerciali indesiderate – avvisa Melluso – Occorrerà attendere novembre, quando scatterà il blocco anche per le finte numerazioni di rete mobile, per capire se la misura determinerà reali benefici per gli utenti. Per adesso l’unica strada per combattere realmente il teleselling selvaggio risiede nell’applicazione concreta dell’art. 66 quinques del Codice del consumo, che rende nulli i contratti non richiesti dai consumatori: una tutela sostanziale a valle che va applicata con rapidità ed efficienza”.
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