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Coronavirus

Discoteche chiuse, gestori sul piede di guerra: “Comportamento delittuoso”

Discoteche chiuse, non mancano le proteste dopo la misura del governo contro la diffusione della variante Omicron

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Discoteche chiuse, gestori sul piede di guerra: “Comportamento delittuoso”

Discoteche chiuse, il settore non trova proprio pace. L’ultima doccia fredda ieri, durante il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi. Tra le 10 norme approvate per arginare l’avanzata della pandemia è stato infatti inserito lo stop ai locali da ballo. Una misura molto più drastica rispetto a quella paventata in un primo momento: la bozza originaria del provvedimento prevedeva infatti l’accesso ai locali con la terza dose o con un tampone negativo. Una possibilità quest’ultima riservata però solo a chi avesse già prenotato il booster e stesse aspettando di farlo. Niente da fare: alla fine il Cdm ha fatto prevalere la cautela e imposto le serrande abbassate fino al 31 gennaio.

DISCOTECHE CHIUSE, C’E’ CHI DICE NO

Una decisione che ha scatenato, inevitabile, la rabbia dei gestori. “Siamo distrutti – il duro commento del sindacato di categoria SilbUn intero comparto produttivo è stato completamente cancellato dal nostro paese. 200mila persone da oggi restano a casa e non sanno perchè solo a loro è stato impedito di lavorare. E’ intollerabile provare a risolvere i problemi del paese sulla pelle di persone e imprese“. E le proteste non si limiteranno alle parole: “Domani – l’annuncio – ci riuniremo per decidere insieme come muoverci per porre fine a questo comportamento delittuoso verso il nostro settore“.

CONFERENZA DRAGHI – LE PAROLE SU PANDEMIA E SCUOLA

 

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