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Cronaca

Morte Libero De Rienzo, svolta nelle indagini: una persona rinviata a giudizio

Morte Libero De Rienzo, arrivano i primi provvedimenti della Procura di Roma sul caso

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Morte Libero De Rienzo, svolta nelle indagini: una persona rinviata a giudizio

Morte Libero De Rienzo, la vicenda corre verso la conclusione. I magistrati capitolini avrebbero infatti disposto il processo a carico di uno dei coinvolti. Si tratta di M.M.L, 32 anni, originario del Gambia. Sarebbe stato lui, secondo chi indaga, a fornire all’attore la droga che lo ha ucciso, lo scorso 16 luglio.

MORTE LIBERO DE RIENZO, LE ACCUSE

Quel giorno De Rienzo non sarebbe stato l’unico ‘cliente’ del pusher. Altre 5 persone avrebbero infatti effettuato presso di lui una compravendita di stupefacenti. Oltre che di spaccio, lo straniero dovrà rispondere anche di omicidio causato da altro reato: gli inquirenti ipotizzano infatti un nesso tra la vendita dell’eroina e la morte dell’attore. Per questo, il prossimo 6 aprile l’uomo dovrà comparire di fronte al giudice monocratico.

TOR VERGATA, AUTOBUS A FUOCO

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Sei chilometri di coda per un casino tra Roma sud e Valmontone.

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Sei chilometri di coda per un casino tra Roma sud e Valmontone.

Gli italiani in fuga per Pasqua: 21 milioni di vacanzieri bloccati nel traffico caotico, con code da incubo e un incidente che ha trasformato l’A1 in un parcheggio gigante! #PasquaCaos #TrafficoInfernale #ItalianiInViaggio

Code da incubo sulle autostrade

Sulle strade italiane, il delirio è già iniziato. Oltre 21 milioni di persone si sono lanciate in viaggi pazzi tra Pasqua e il 25 aprile, trasformando le autostrade in un campo di battaglia. Alle 10:45, sull’A1 Milano-Napoli, tra il bivio con la Diramazione Roma sud e Valmontone verso Napoli, si contavano 6 chilometri di coda. L’incidente, ora risolto, ha creato un vero e proprio tappo, ma gli italiani, come al solito, non si fanno mancare il dramma.

Consigli per i disperati al volante

Per evitare di impazzire in fila, le autorità suggeriscono di uscire a S. Cesareo sulla Diramazione Roma sud e di deviare sulla SS6 Casilina per rientrare in A1 alla stazione di Valmontone. Intanto, i soccorsi – sanitari, meccanici e la Polizia Stradale – hanno lavorato come matti per sbloccare la situazione. Ma ammettiamolo, chi ha scelto di viaggiare in auto durante le feste merita un po’ di karma stradale.

Pasqua e la tentazione culinaria

Passando dal traffico al tavolo, il dietologo avverte: evitate di ingozzarsi come se non ci fosse un domani. Non superate i 100 grammi di cioccolato e aggiungete verdure, altrimenti rischiate di mettere su fino a 5 chili. Insomma, tra code e abbuffate, gli italiani trasformano le feste in una gara a chi resiste di più – o chi crolla per primo!

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Crolli e distruzioni negli stabilimenti di Fregene: le mareggiate devastano le strutture costiere

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Crolli e distruzioni negli stabilimenti di Fregene: le mareggiate devastano le strutture costiere

La furia del mare non perdona: a Fregene, il sindaco Mario Baccini si è finalmente svegliato dopo le mareggiate del 16-17 aprile, dichiarando lo stato di emergenza per arraffare fondi e tappare i buchi sulla costa laziale. Danni da capogiro a stabilimenti privati, ecosistemi in rovina e politici che giocano a scaricabarile, mentre l’erosione continua imperterrita. #MareggiateDevastanti #FregeneNelCaos #PoliticaItalianaFallimentare #EmergenzaCostaLaziale (278 caratteri)

Mareggiate da incubo sulla costa

È scoppiato il caos a Fregene, sulla costa laziale, dopo le violente mareggiate del 16 e 17 aprile. Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha attivato le procedure per dichiarare lo stato di emergenza naturale, sperando di mettere le mani sui fondi regionali per ricostruire la zona, inclusi quegli stabilimenti privati che da anni subiscono l’erosione come una punizione divina. Peccato che questi disastri non siano una novità: bastano un po’ di scirocco e via, migliaia di euro di danni all’ecosistema e alle tasche dei proprietari.

Danni catastrofici agli stabilimenti

Gli stabilimenti privati hanno pagato il prezzo più alto in questa farsa. Al Rio, la terrazza è crollata miseramente, portando via pavimenti e persino la piscina, sommersa dai detriti delle cabine. Poco distante, all’Ondina, cinque cabine sono state spazzate via dalle onde, come se il mare volesse dare una lezione a chi non ha rinforzato per tempo. E intanto, l’ecosistema tra Focene e Fregene peggiora, con l’erosione che erode non solo la sabbia, ma anche la pazienza dei locali.

Il sindaco e il sopralluogo tardivo

Dopo i fatti, Baccini ha fatto un sopralluogo con la polizia locale, decretando lo stato di emergenza con aria da eroe. “Non c’è pericolo per le case vicine, ma le attività economiche sono nei guai”, ha scritto il comune in una nota che suona più come una scusa che come una soluzione. Peccato che gli allarmi sull’erosione girassero da giorni: forse se avessero agito prima invece di chiacchierare, non saremmo a questo punto.

Critiche dall’opposizione

Non tutti applaudono: la consigliera comunale Paola Meloni, dall’opposizione di centrosinistra, non le manda a dire. “È una situazione drammatica, l’abbiamo segnalato prima del crollo, ma i lavori di difesa della costa sono stati abbandonati per colpa dei soliti cambi di giunta”, sbotta. Insomma, un’emergenza che non ha bisogno di dibattiti politici, ma di fatti concreti – anche se in Italia, pare che le chiacchiere valgano più delle ruspe.

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