Cronaca
Ospedale San Giovanni di Roma: aggredisce l’infermiera e le stacca il dito a morsi
Lo scorso mercoledì 29 dicembre, presso l’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, un paziente, arrivato al pronto soccorso in stato di agitazione, ha staccato a morsi la falange di un’infermiera.


Ospedale San Giovanni di Roma. Foto di Camelia Boban
OSPEDALE SAN GIOVANNI
Lo scorso mercoledì 29 dicembre, presso l’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, un paziente, arrivato al pronto soccorso in stato di agitazione, ha staccato a morsi la falange di un’infermiera. Non sono bastati infatti, i tentativi dei medici che hanno cercato di calmarlo: l’aggressore, un uomo di 55 anni, inizialmente ha insultato il personale medico, e successivamente ha aggredito l’infermiera che provava a calmarlo. La vittima, ha raccontato al Messaggero: “All’improvviso me lo sono ritrovato addosso, era una scheggia impazzita. Sono stati i miei colleghi a salvarmi”.
A Roma nell’ultima settimana ci sono stati anche casi di minacce verbale al policlinico di Tor Vergata, motivo per cui l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato ha dichiarato: “Esprimo solidarietà e vicinanza al personale sanitario vittima negli ultimi giorni di episodi di violenza. I nostri operatori stanno combattendo in prima linea il virus con passione e abnegazione”.
Cronaca
Progetto di sicurezza stradale con curb extension tra Tor di Quinto e Labaro

L’operazione già vista a New York e Amsterdam prevede l’installazione di **“orecchie” di cemento contro la sosta selvaggia**.
Obiettivo dell’iniziativa
L’iniziativa mira a contrastare il fenomeno della sosta irregolare, che rappresenta un problema significativo nelle grandi città. Le **“orecchie”** di cemento sono pensate per dissuadere i conducenti dall’effettuare parcheggi non autorizzati, contribuendo così a migliorare la sicurezza stradale e la vivibilità degli spazi pubblici.
Un progetto replicato in altre città
L’intervento, già adottato con successo in altre metropoli come New York e Amsterdam, si inserisce in una strategia più ampia volta alla riorganizzazione del traffico urbano. La scelta di utilizzare queste strutture è stata motivata dalla necessità di trovare soluzioni efficaci e durature per la gestione della sosta.
Impatto previsto
Si prevede che l’installazione di queste **“orecchie” di cemento** possa ridurre significativamente i casi di sosta selvaggia, migliorando le condizioni per i pedoni e per il traffico veicolare. Un passo che, si spera, possa anche sensibilizzare i cittadini sull’importanza del rispetto delle regole stradali.
Cronaca
Sclerosi multipla e costi delle analisi: la risposta della Regione Lazio

La giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi ha denunciato su social la difficoltà di accedere a esami medici necessari, a causa delle lunghe attese per ottenere un appuntamento. «Ogni sei mesi devo fare la mia terapia di Ocrelizumab per la Sclerosi Multipla», ha dichiarato, spiegando che il Recup ha risposto solo dopo giorni, offrendo un appuntamento a luglio 2025 a Frosinone, a 90 chilometri da casa sua.
Il racconto
In seguito, Mannocchi ha contattato una clinica privata per informazioni sui costi e sulla disponibilità degli esami, ottenendo una risposta più rapida: «Costa 680 euro e c’è posto dopodomani», ha raccontato, sottolineando che è «urgente», e di avere la fortuna di poterselo permettere. Ha dichiarato che «è così che si demoliscono le democrazie», richiamando l’Art. 32 della Costituzione Italiana, che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.
Rocca: «Liste d’attesa sono priorità»
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha dichiarato di essere dispiaciuto per l’accaduto e ha sottolineato che il tema delle liste d’attesa è una priorità assoluta. Ha affermato: «Abbiamo raggiunto un livello di rispetto dei tempi che si avvicina al 96%», ma il suo impegno è concentrato sul restante 4% dove ci sono storie e sofferenze.
Regione Lazio: mancava priorità nella ricetta
In una nota, la Regione Lazio ha spiegato che la ricetta di Mannocchi conteneva classe di priorità ‘altro’, impedendo di prenotare l’esame secondo i normali criteri. La Regione ha già preso provvedimenti per correttezza dell’assistenza sanitaria, specificando che le prestazioni necessarie sono ora prenotabili nelle strutture indicate, con dettagli sui tempi di attesa e priorità degli esami.
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