ATAC – “Con circa 1200 persone “indisponibili” a causa della pandemia (il numero comprende sia le persone che hanno contratto l’infezione sia le quarantene e riguarda l’intero personale, non solamente gli addetti alla conduzione dei mezzi) riesce ad oggi a garantire l’erogazione del servizio, al netto di alcune perdite di corse, ma senza una permanente rimodulazione del servizio”. È quello che ha affermato Franco Giampaoletti, direttore generale di Atac.
La situazione potrebbe migliorare con “le nuove norme in materia di congedi COVID possano favorire una drastica riduzione delle quarantene (ad oggi circa 700) e quindi la nostra stima è che il fenomeno della indisponibilità di personale non sia proiettato verso una crescita in termini sostanziali (è quasi certo che possa crescere il numero degli infetti ma controbilanciato da una consistente riduzione delle quarantene)”.
ATACA – MILITARI DELL’ESERCITO ALLA GUIDA
Giampaoletti ha però aggiunto che “In ogni caso l’azienda deve essere pronta ad affrontare anche eventuali situazioni di emergenza, qualora dovessero verificarsi. In quest’ottica, sono allo studio ipotesi organizzative per poter far fronte ad una quota di assenze che possano incidere in modo significativo sulla erogazione in continuità del servizio. Una di queste, ancora in fase di studio per verificarne la fattibilità sia sul piano giuridico sia tecnico, è una eventuale collaborazione fra enti per reperire personale con le qualificazioni necessarie”. Secondo quanto riporta Il Messaggero, uno degli enti in questioni potrebbe essere l’esercito.
“Nel frattempo prosegue l’attività di monitoraggio quotidiano dell’evoluzione della curva di assenze”, conclude la dichiarazione del direttore generale di Atac.