Cronaca
Autista pestato da motociclista spericolato: episodio choc a viale Mazzini
Autista pestato da motociclista spericolato. L’uomo preso a pugni e a cascate

Autista pestato da motociclista spericolato. Sarebbe accaduto – riporta Il Messaggero – nel pomeriggio di venerdì scorso. L’uomo, alla guida di un bus Atac della linea 30, stava percorrendo una tratta in zona Prati. Improvvisamente si è trovato di fronte una moto, che lo ha costretto ad una brusca frenata. Attraverso il finestrino, l’uomo si è affrettato a far notare al conducente l’azzardo, nonchè la pericolosità della manovra. Ma questi ha reagito in maniera violenta, aggredendolo.
AUTISTA PESTATO, I FATTI
Prima ha provato a colpirlo con il casco, poi gli ha scaricato addosso una serie di pugni. Non contento, se l’è presa anche con l’autobus, tentando di danneggiarlo. L’autista è quindi sceso per accertarsi della situazione del mezzo. Al che il centauro gli si è avventato contro e, dopo averlo fatto cadere in terra, ha iniziato a picchiarlo in maniera veemente.
AUTISTA PESTATO, INTERVIENE LA POLIZIA
Fortunatamente, in quel momento da quelle parti passava una pattuglia della Polizia. Accortasi del fatto, ha immediatamente provveduto a sottrarre l’autista dalla furia del motociclista. Quest’ultimo, sottoposto ad accertamenti, è risultato in possesso di vari precedenti penali. A lui gli agenti hanno quindi comminato una denuncia per interruzione di pubblico servizio, oltre che per resistenza a pubblico ufficiale.
AUTISTA PESTATO, LE CONSEGUENZE
L’autista, nonostante le non perfette condizioni fisiche, ha rifiutato il trasporto in ospedale. Nessuna conseguenza di rilievo nemmeno per i passeggeri, solo qualche leggera ferita per la caduta dovuta alla frenata.
Cronaca
Sei chilometri di coda per un casino tra Roma sud e Valmontone.

Gli italiani in fuga per Pasqua: 21 milioni di vacanzieri bloccati nel traffico caotico, con code da incubo e un incidente che ha trasformato l’A1 in un parcheggio gigante! #PasquaCaos #TrafficoInfernale #ItalianiInViaggio
Code da incubo sulle autostrade
Sulle strade italiane, il delirio è già iniziato. Oltre 21 milioni di persone si sono lanciate in viaggi pazzi tra Pasqua e il 25 aprile, trasformando le autostrade in un campo di battaglia. Alle 10:45, sull’A1 Milano-Napoli, tra il bivio con la Diramazione Roma sud e Valmontone verso Napoli, si contavano 6 chilometri di coda. L’incidente, ora risolto, ha creato un vero e proprio tappo, ma gli italiani, come al solito, non si fanno mancare il dramma.Consigli per i disperati al volante
Per evitare di impazzire in fila, le autorità suggeriscono di uscire a S. Cesareo sulla Diramazione Roma sud e di deviare sulla SS6 Casilina per rientrare in A1 alla stazione di Valmontone. Intanto, i soccorsi – sanitari, meccanici e la Polizia Stradale – hanno lavorato come matti per sbloccare la situazione. Ma ammettiamolo, chi ha scelto di viaggiare in auto durante le feste merita un po’ di karma stradale.
Pasqua e la tentazione culinaria
Passando dal traffico al tavolo, il dietologo avverte: evitate di ingozzarsi come se non ci fosse un domani. Non superate i 100 grammi di cioccolato e aggiungete verdure, altrimenti rischiate di mettere su fino a 5 chili. Insomma, tra code e abbuffate, gli italiani trasformano le feste in una gara a chi resiste di più – o chi crolla per primo!
Cronaca
Crolli e distruzioni negli stabilimenti di Fregene: le mareggiate devastano le strutture costiere

La furia del mare non perdona: a Fregene, il sindaco Mario Baccini si è finalmente svegliato dopo le mareggiate del 16-17 aprile, dichiarando lo stato di emergenza per arraffare fondi e tappare i buchi sulla costa laziale. Danni da capogiro a stabilimenti privati, ecosistemi in rovina e politici che giocano a scaricabarile, mentre l’erosione continua imperterrita. #MareggiateDevastanti #FregeneNelCaos #PoliticaItalianaFallimentare #EmergenzaCostaLaziale (278 caratteri)
Mareggiate da incubo sulla costa
È scoppiato il caos a Fregene, sulla costa laziale, dopo le violente mareggiate del 16 e 17 aprile. Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha attivato le procedure per dichiarare lo stato di emergenza naturale, sperando di mettere le mani sui fondi regionali per ricostruire la zona, inclusi quegli stabilimenti privati che da anni subiscono l’erosione come una punizione divina. Peccato che questi disastri non siano una novità: bastano un po’ di scirocco e via, migliaia di euro di danni all’ecosistema e alle tasche dei proprietari.Danni catastrofici agli stabilimenti
Gli stabilimenti privati hanno pagato il prezzo più alto in questa farsa. Al Rio, la terrazza è crollata miseramente, portando via pavimenti e persino la piscina, sommersa dai detriti delle cabine. Poco distante, all’Ondina, cinque cabine sono state spazzate via dalle onde, come se il mare volesse dare una lezione a chi non ha rinforzato per tempo. E intanto, l’ecosistema tra Focene e Fregene peggiora, con l’erosione che erode non solo la sabbia, ma anche la pazienza dei locali.
Il sindaco e il sopralluogo tardivo
Dopo i fatti, Baccini ha fatto un sopralluogo con la polizia locale, decretando lo stato di emergenza con aria da eroe. “Non c’è pericolo per le case vicine, ma le attività economiche sono nei guai”, ha scritto il comune in una nota che suona più come una scusa che come una soluzione. Peccato che gli allarmi sull’erosione girassero da giorni: forse se avessero agito prima invece di chiacchierare, non saremmo a questo punto.
Critiche dall’opposizione
Non tutti applaudono: la consigliera comunale Paola Meloni, dall’opposizione di centrosinistra, non le manda a dire. “È una situazione drammatica, l’abbiamo segnalato prima del crollo, ma i lavori di difesa della costa sono stati abbandonati per colpa dei soliti cambi di giunta”, sbotta. Insomma, un’emergenza che non ha bisogno di dibattiti politici, ma di fatti concreti – anche se in Italia, pare che le chiacchiere valgano più delle ruspe.
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