Coronavirus
OMICRON Le Foche vede la normalità: “A marzo la riacquisteremo”
Intervenuto sulla situazione italiana relativa a Omicron Le Foche conferma l’ottimismo dei colleghi
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OMICRON Le Foche è sicuro: manca pochissimo all’uscita dell’Italia dalla fase più acuta della pandemia. E’ lo stesso immunologo dell’Umberto I a confermarlo in un’intervista a Il Corriere della Sera. “Tra due, tre settimane al massimo, – spiega – avremo una tendenza della curva dei contagi verso la decrescita. E con essa un alleggerimento delle misure per contenere il Covid“. A suo avviso, bisogna continuare a puntare tutto sui vaccini: “Sono la strada maestra. Dobbiamo assolutamente far sì che le persone con terza dose arrivino al 75%. Solo allora potremo dire di aver raggiunto un’immunità sociale importante. Adesso siamo al 50%, non è male. Ma, se vogliamo riaprire in sicurezza, dobbiamo fare ancora meglio“.
OMICRON LE FOCHE, A QUANDO SENZA MASCHERINE?
Secondo l’immunologo, inoltre, a breve potremo tornare a volto scoperto. Ma, avverte, “dovremo comportarci attentamente e trovarci all’aperto e in situazioni tranquille“. Come molti suoi colleghi, anche Le Foche ritiene infatti che il Covid non sparirà: “Dovremo imparare a conviverci. Ma i vaccini limiteranno notevolmente la nostra fragilità ed esposizione al contagio. E anche se ci ammaleremo, non lo faremo più in modo molto grave. L’immunità renderà infatti questo ospite indesiderato declassato e depotenziato“. Importante sarà anche l’attività degli ospedali: “Dovranno affrontarlo diversamente. Se un ferito in un incidente stradale arriva al pronto soccorso e risulta positivo al tampone, andrà indirizzato nel reparto competente e non necessariamente in quello per i malati di Covid“.
OMICRON LE FOCHE, VERSO LA SERENITA’
La pressione da infezione è dunque agli sgoccioli: “Credo che da marzo in poi – conclude Le Foche – potremo riacquistare una certa serenità. Ci saranno sempre meno polmoniti bilaterali e raramente, se non eccezionalmente, conseguenze gravi. In estate? Non ho la palla di vetro, ma spero proprio che le vacanze saranno normali“.
Coronavirus
Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura
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Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.
Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.
Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.
Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.
Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.
Coronavirus
Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”
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Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni
Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.
Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.
Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.
Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.
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