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Regole Covid – Il Governo apre a modifiche su colori e non solo

Regole Covid, sistema dei colori verso l’addio. Novità anche per scuola e Green Pass

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Regole Covid – Il Governo apre a modifiche su colori e non solo

Regole Covid , cambiamenti in vista. La fase più acuta della pandemia sembra infatti ormai superata: la curva ha raggiunto il punto stabile (il cosiddetto ‘plateau’) e, secondo gli esperti, nei prossimi giorni dovrebbe iniziare la decrescita. Per questo, le Regioni si stanno battendo con il Governo per una revisione delle norme emergenziali. Nel mirino, in particolare, le fasce colorate, senza dimenticare quanto prescritto per la scuola. Ad essere interessati potrebbero però essere anche il sistema di enumerazione dei ricoverati e la validità del Super Green Pass. E nel frattempo crescono le proteste: su tutte quelle dei tabaccai, ai quali non è andato giù il mancato inserimento tra le attività essenziali.

REGOLE COVID: TUTTE LE NOVITA’

Sul fronte delle zone di rischio, su proposta degli enti locali, potrebbero essere abolite le zone gialle e arancioni. In vigore rimarrebbe dunque soltanto quella rossa. Ciò, spiega la Conferenza in una lettera, per “consentire comportamenti e attività più facili per cittadini e imprese“. Quanto invece alle ospedalizzazioni, si chiede che siano distinte tra ‘con Covid’ e ‘per Covid’. In tal modo, verrebbero esclusi dal computo coloro che, ricoverati per altri motivi, risultano positivi al test d’ingresso. Per le quarantene, invece, le Regioni spingono per l’abbassamento a 5 giorni, se non addirittura per l’eliminazione. In alternativa, i soli vaccinati con booster contagiati e senza sintomi potranno autosorvegliarsi evitando i tamponi.

Capitolo scuola. Qui sono i presidi ad invocare protocolli più semplici in caso di positività. I dirigenti lamentano infatti l’eccessiva pressione messa sulle loro spalle a causa delle procedure troppo farraginose e Asl inerti. E infine c’è il SuperGreenPass, la cui durata potrebbe essere allungata ma non solo. Per venire incontro alle esigenze del turismo, al vaglio c’è infatti una deroga per chi possiede una certificazione valida nell’Ue.

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