Vaccino cerotto, la novità arriva dalla Svizzera. Per la precisione, dalla clinica Unisantè di Losanna. Proprio qui, il prossimo 10 gennaio, avranno luogo i primi test: un’equipe lo inietterà su 26 volontari sani, di cui poi per sei mesi seguirà l’evoluzione del quadro clinico.
Chi l’ha fatta la definisce una scoperta rivoluzionaria: “Permette alle cellule di rispondere a diverse proteine di Sars Cov-2 e quindi di proteggere in maniera più ampia e duratura dalle varianti“, le parole ai media svizzeri del capo dell’Unisantè. Secondo cui però questo siero non sostituirà quelli già esistenti: “E’ complementare ad essi, che sono efficaci“, sottolinea. Il medico sta ora coordinando la fase 1 della sperimentazione, affidata alla britannica ‘Emergex Vaccines’: “Vogliamo capire se il vaccino è sicuro“, spiega.
VACCINO CEROTTO, I DETTAGLI
Non si tratta di un siero a Mrna messaggero. Al momento non si trova ancora sotto forma di cerotto: le inoculazioni sui volontari avverranno dunque attraverso micro aghi di profondità inferiore al millimetro. Per le prime risposte occorrerà attendere il prossimo giugno. Nel 2025 è invece prevista la disponibilità, che passerà dall’esito positivo dei tre step.