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BALNEARI Meloni attacca Draghi dopo la decisione sulle concessioni

BALNEARI Meloni furiosa con il governo che ha messo a gara le licenze demaniali

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BALNEARI Meloni attacca Draghi dopo la decisione sulle concessioni

BALNEARI Meloni non ci sta. In settimana infatti il Governo ha adeguato l’Italia alla direttiva Bolkenstein, secondo cui beni e servizi devono circolare liberamente all’interno dell’Unione Europea. Dal Cdm è quindi arrivato il via libera unanime all’emendamento ‘Balneari’, lasciato fuori lo scorso autunno dal Ddl Concorrenza. E che prevede che, a partire dal gennaio 2024, tutte le concessioni per le spiagge italiane debbano essere assegnate tramite gara. Una decisione attesa da quindici anni e che interessa decine di migliaia di imprese, che in questi anni si sono occupate della gestione degli arenili.Proprio questo aspetto ha scatenato le ire delle opposizioni, preoccupate per le possibili ricadute in merito ad investimenti e occupazione.

BALNEARI MELONI RISPONDE A DRAGHI

Sulle barricate si è insediata in particolare Giorgia Meloni, che, intervistata dall’agenzia Vista, ha espresso tutto il proprio malcontento. “Si tratta – afferma la leader FDI – di un esproprio di 30 mila aziende italiane, sottoposte ad una direttiva dal punto di vista giuridico non applicabile alla situazione balneare. Si tratta di mettere all’asta aziende in cui imprenditori italiani hanno investito e farle vincere ragionevolmente a multinazionali straniere. Si tratta di privarsi una fetta importante del proprio comparto turistico e di un’infrastruttura strategica. Secondo me è un’assoluta follia, che dimostra che questa presunta autorevolezza del governo Draghi, nel rapporto con l’Europa, in realtà non si materializza. Continueremo la nostra battaglia al fianco dei balneari“.

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Cronaca

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.

Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.

Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.

La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte

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Cronaca

In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra

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Stato vegetativo per formaggio, giudizio pediatra mancato.

Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.

Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.

La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.

La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.

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