Curiosità
Casinò – Fiches, chips e gettoni da gioco: che differenza c’è?
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Casinò
Quando si entra in una sala da gioco, si viene immediatamente a contatto con oggetti e strumenti tipici del settore dell’intrattenimento e dell’ambiente dei casinò, esclusivi del posto.
Ogni struttura, infatti, adotta da anni serie personalizzate di fiches, chips e gettoni da gioco. In particolare, le prime tendono a recare su almeno una delle due facciate il nome della sala, il che le rende tra l’altro ambiti oggetti di collezione.
Sono soprattutto le fiches a farla da padrona nel contesto ludico dei casinò. I gettoni da gioco, infatti, non sono altro che segnapunti o segnaposti, spesso realizzati con materiali poco pregiati come la plastica. Il ruolo delle fiches, invece, è molto più importante.
Le fiches prendono di fatto il posto dei soldi veri e propri sul tavolo verde. All’ingresso della struttura i giocatori sono soliti convertire il proprio denaro in fiches da investire nel gioco. Si tratta di una sorta di valuta, che contempla tagli diversi, proprio come fosse una serie di monete.
La presenza delle fiches si rivela fondamentale per evitare di far circolare troppi soldi reali tra un tavolo e l’altro, col rischio di furti e di truffe. Inoltre, bisogna considerare che non è possibile abbandonare un casinò senza aver prima ritrasformato le fiches rimaste in denaro.
Le fiches sono contrassegnate da microchip che ne rivelano in ogni momento la localizzazione. Un vero problema sia per gli aspiranti ladruncoli sia per gli stessi collezionisti. Fuori da quello specifico casinò, quelle fiches non hanno valore, proprio perché le varie strutture ne utilizzano di diversi tipi, così da evitare che le fiches sottratte in una sala possano poi essere riscosse in un’altra.
Il mondo del cinema è venuto spesso incontro ai neofiti spiegando loro molti particolari delle rigide regole del settore: un esempio calzante è costituito da un film celebre come “Casinò” con Robert De Niro. Alla fin fine, se bene o male tutti quanti siamo in grado di riconoscere una roulette, un croupier o una serie di fiches sul tavolo verde è anche grazie al grande schermo.
Fiches e Casinò
In sostanza, le fiches non godono di un vero valore intrinseco e la loro funzione è perlopiù simbolica, motivo per il quale possono essere decorate in qualsiasi maniera. Ne esistono di rotonde, quadrate o rettangolari. I colori possono essere dei più disparati, ma la regola vuole che le fiches siano sempre immediatamente distinguibili sul tavolo di gioco.
Solo nel caso del poker sportivo le fiches svolgono un altro compito, fungendo soltanto da segnapunti: in questa circostanza prendono il nome di “chips”.
Le fiches meno importanti possono rappresentare anche 2 o 5 Euro, a seconda del gioco che si sta praticando. Naturalmente, quelle dal valore più elevato raggiungono cifre molto più alte e godono di dimensioni chiaramente più notevoli rispetto alle altre.
Le fiches fanno ormai parte dell’immaginario collettivo e dell’architettura complessiva di un casinò, pertanto anche sulle piattaforme di intrattenimento virtuali trovano il loro spazio, sebbene solo in formato digitale.
Non può esistere un casinò senza fiches. Le strutture di questo tipo si avvalgono ormai per tradizione di una propria nomenclatura: basti pensare che anche la terminologia e il glossario delle slot machine sono entrati nella cultura popolare. Termini come “free spin” e “bankroll” sono noti anche a chi non ha mai giocato. Insomma, nell’iconografia delle sale da gioco, fiches, chips e gettoni vari assumono una posizione dominante.
Curiosità
Le probabilità di incontrare l’anima gemella a Roma, città dell’amore, sono tante
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Sarà perché la mitologia ha tramandato molte storie d’amore e di passione tra le divinità romane o perché più in generale gli antichi romani erano noti per non sottrarsi affatto ai piaceri carnali e di coppia, ma nei secoli quella che si è costruita Roma è anche la fama di città dell’amore. Senza dubbio molto ha contribuito in questo senso la tradizione che colloca a Roma la nascita di San Valentino: Valentino sarebbe stato, infatti, un giovane vescovo che si oppose con decisione alla legge che nel III secolo d.C. vietava per ragioni militari ai giovani romani di sposarsi; proprio per la sua opposizione all’Impero Valentino fu giustiziato, prima di essere santificato due secoli dopo dal papa e di diventare nella cultura popolare il santo degli innamorati. Con questa eredità alle spalle, insomma, Roma non potrebbe non essere una città Cupido e capace di far battere i cuori.
I luoghi più romantici dove innamorarsi a Roma
Il romanticismo di molti scorci di Roma fa il resto. I tramonti sul Tevere visti da Ponte Milvio o da Ponte Umberto I sono perfetti per innamorarsi. I vicoli di Trastevere con la loro atmosfera di altri tempi sono quelli ideali per perdersi in compagnia della persona amata. C’è chi si è promesso amore eterno davanti alla Fontani di Trevi e dopo aver lanciato una monetina come buon augurio. I più religiosi potrebbero non voler perdere l’occasione di suggellare il proprio amore a San Pietro. E ancora Villa Borghese con il suo laghetto è il set ideale per un primo incontro galante, i più sospettosi potrebbero chiedere conto alla Bocca della Verità della sincerità dei sentimenti del partner e più goduriosi potrebbero concedersi una gita ai Castelli Romani con il partner o potenziale tale o una puntata alle terme. Qualunque sia, insomma, la propria idea di coppia Roma è il posto migliore per celebrarla. Due appassionati di calcio potrebbero sentire battere i propri cuori all’unisono, per esempio, anche durante un derby di Coppa Italia.
I siti d’incontri sono un’alternativa moderna per trovare l’anima gemella a Roma
Per chi trovasse comunque difficile, ai limiti dell’impossibile, innamorarsi nella Capitale un aiuto importante viene oggi da piattaforme, app, siti di incontri Roma. L’online dating è ormai un’ottima soluzione per cercare l’anima gemella quando il lavoro o altri impegni personali rendono impossibile frequentare la movida romana o ci si è appena trasferiti in città e non si ha ancora un gruppo di amicizie o, ancora, si è molto timidi o fuori dal giro degli incontri romantici ormai da un po’. Su un sito di incontri si possono impostare filtri come l’età dei potenziali partner, a che distanza massima devono trovarsi, che look è meglio abbiano, a che tipo di incontri è consigliabile che siano interessati: aumentano in questo modo le probabilità di conoscere nuove persone con cui si abbiano una certa affinità e più probabilità di costruire qualcosa. Anche se è conosciuta come la città dell’amore e a dispetto di un tratto che porta inciso nel nome (Roma è notoriamente l’acronimo di “amor”, il termine con cui i poeti si riferiscono da sempre all’amore), infatti, come tutte le grandi metropoli, Roma non si rivela sempre il luogo più facile dove le anime gemelle riescono a incontrarsi.
Come aumentare le probabilità di incontrare il partner giusto a Roma
Per scongiurare quel profondo senso di solitudine che si può sperimentare in città e trovare più facilmente il partner ideale, alcuni piccoli trucchi possono aiutare. Il primo e più importante è frequentare i posti giusti. Come in ogni altra città, infatti, non solo locali e luoghi di aggregazione hanno target diversi ma anche i quartieri tendono a essere frequentati da tipologie di persone diverse: se gli appassionati di cinema dovrebbero darsi appuntamento a Cinecittà, così, chi segue una certa musica e una certa cultura indie ha più probabilità di incontrare l’anima gemella al Quadraro o alla Garbatella.
Curiosità
Che fortuna! Errore delle Agenzia delle Entrate e 14 milioni di euro salvati
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Roma – Un imprenditore, è riuscito a evitare di pagare una cartella esattoriale che ammontava a 13 milioni e 928mila euro dovuti a mancati versamenti dell’IVA, grazie a un errore ortografico nella destinazione della lettera. L’incredibile storia si è svolta a Roma, dove dal 2007, a causa di un errore di notifica, la cartella esattoriale non ha mai raggiunto il suo destinatario.
L’errore risiedeva nell’indirizzo. Invece di essere inviata a via Carlo Porzio Biroli 52, sulla Cassia, la cartella è finita a via Renato Birolli 52, sulla Prenestina. Questo errore ha portato la Corte di giustizia tributaria, in due gradi di giudizio, a dichiarare l’estinzione del titolo esecutivo contestato all’imprenditore assistito dagli avvocati Fabio Calò e Giuseppina Tenga. Il Corriere della Sera ha notato che una “L” in più ha trasformato Biroli in Birolli, causando la confusione.
Il caso ebbe inizio nel maggio 2022, quando l’Agenzia delle Entrate contestò all’uomo il mancato versamento di quasi 14 milioni di euro, dovuto a quindici cartelle esattoriali e due accertamenti. Tuttavia, a causa dell’errore nell’indirizzo, l’imprenditore “”sbadato”non aveva ricevuto nessuna notifica.
Dopo aver cercato di capire cosa stesse accadendo, il soggetto accusato scoprì che la notifica della cartella avrebbe dovuto essere inviata a via Renato Birolli 52 nel luglio 2007, ma lui non viveva a quell’indirizzo. Così, l’Agenzia aveva segnalato l’irreperibilità dell’imprenditore. Successivamente, furono inviati un’iscrizione ipotecaria e due atti interruttivi, tutti all’indirizzo sbagliato.
I giudici hanno concluso che la notifica non era mai stata completata correttamente e pertanto la pretesa è prescritta, dato che sono passati 10 anni dalla notifica. Lo stesso ragionamento è stato applicato anche per le altre cartelle.
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