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Cronaca

D’AMATO, LOTTA AI TUMORI: FONDI DA 40MLN DI EURO

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D’AMATO, LOTTA AI TUMORI: FONDI DA 40MLN DI EURO

D’AMATO : 13,3  PER L’ACQUISTO DI GRANDI MACCHINARI E 25 MLN PER IL PRIMO CENTRO DI PROTONTERAPIA DEL CENTRO ITALIA

L’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, questa mattina, ha presentato il Piano di investimenti da circa 40 milioni di euro previsti per l’IRCCS Regina Elena San Gallicano alla presenza del Direttore Generale IFO, Marina Cerimele e dei Direttori Scientifici del Regina Elena e del San Gallicano, Gennaro Ciliberto e Aldo Morrone e il presidente della Commissione regionale Sanità, Rodolfo Lena.

“Oggi presentiamo un Piano di investimenti importante da circa 40 milioni di euro destinati al potenziamento tecnologico dell’IFO Regina Elena San Gallicano che permetterà di compiere un netto cambio di passo nella lotta ai tumori.

Grazie ai 13,3 milioni di euro di finanziamenti previsti dal PNRR apriamo una stagione di grandi investimenti per l’acquisto di 13 grandi macchine (2 tomografi a risonanza magnetica, 3 acceleratori lineari, 1 gamma camera, 1 PET TC, 1 mammografo con tomo sintesi, 1 angiografo vascolare, 3 ECO tomografi e 1 telecomandato digitale) per gli IFO e a questi si aggiunge la notizia dell’approvazione del nucleo di valutazione nazionale del Ministero della Salute del piano di investimenti che prevede un finanziamento di circa 25 milioni di euro per la realizzazione del primo Centro di Protonterapia per il centro Italia”, queste le dichiarazioni di D’Amato.

“Ora dobbiamo fare squadra tutti insieme, esattamente come abbiamo fatto durante il covid, per lavorare spediti e determinati a realizzare una nuova sanità che guarda ai bisogni delle persone e alla riduzione delle diseguaglianze”, così ha concluso.

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Cronaca

Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

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Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.

Il saluto di un’icona della musica

Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.

Un legame con il passato

Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.

Il futuro della musica per Wakeman

La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.

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Cronaca

Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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