Cronaca
“In carcere a Roma per uno scambio di persona”: l’odissea di Greta Gila
24 anni, modella e reginetta di bellezza, Greta Gila è stata protagonista di una storia davvero incredibile

Quello di Greta Gila può essere tranquillamente definito un caso di malagiustizia. Finita in carcere a Civitavecchia, ha visto la sua carriera e la sua vita completamente distrutti. La colpa però non era sua ma di un’altra persona, per la quale lei è stata incredibilmente presa. Le sue peripezie – racconta Il Messaggero – hanno inizio nel marzo del 2019, subito dopo aver conseguito in Ungheria, suo paese natale, il titolo di Miss Turismo. Mentre si stava recando a Tokyo per sostenere un servizio fotografico, il suo volo fece scalo nella Capitale. E proprio qui Greta fu arrestata, con l’accusa di essere una trafficante di droga.
GRETA GILA, I MOTIVI DELL’ERRORE
Tempo un annetto e arriva il clamoroso dietrofront dei magistrati: non era lei – scrivono in una lettera – ad essere sotto indagine. Ad accusarla un’altra donna, sua conoscente. Arrestata a Fiumicino perchè trovata in possesso di cocaina, dichiarò che lo stupefacente era destinato proprio a Greta. Per la quale immediate scattarono le manette ai polsi. “Credevo fossero sequestratori“, raccontò a proposito degli agenti, presentatisi nella sua stanza d’albergo in borghese.
GRETA GILA, IL RISARCIMENTO
Un errore che ora potrebbe costare caro allo Stato italiano. Per la precisione, 100mila euro: tanto ha infatti richiesto la 24enne a copertura dei danni subiti. A pronunciarsi in merito saranno i giudici della Corte d’Appello di Roma, Quarta sezione penale. L’udienza è stata fissata per il prossimo 22 febbraio.
Cronaca
Tragedia in ufficio, morto un impiegato dell’anagrafe di 59 anni

Franco Falessi, un dipendente del municipio VII, è venuto a mancare all’età di 59 anni dopo aver accusato un malore improvviso mentre si trovava al lavoro. La sua scomparsa ha suscitato un profondo cordoglio tra colleghi e autorità locali.
Francesco Laddaga, minisindaco del municipio, ha dichiarato: “Era una persona ben voluta da tutti. Da parte dell’Amministrazione e dei colleghi esprimiamo tutto il nostro cordoglio, che rivolgiamo ai familiari e alle persone che lo conoscevano”.
Le esequie di Falessi si sono svolte oggi a Vermicino, alla presenza di rappresentanti del Municipio e di Fabrizio Grant, assessore locale alla Mobilità.
Cronaca
Scontro per una sostanza acida versata sulla mia auto

«La mia macchina è deturpata! Qualcuno ci ha versato una sostanza acida sopra». Con queste parole, Daniela, 47 anni, denuncia un evidente atto vandalico subito dalla sua automobile. Il faro e lo sportello del veicolo risultano completamente corrosi e la vernice bianca appare sostituita da uno strano liquido giallo.
L’incidente
«È successo giovedì 31 marzo, presumibilmente tra le 6:30 e le 10.00», dichiara la signora, specificando che l’accaduto è avvenuto davanti alla propria abitazione in via Felice Cavallotti, a Monteverde vecchio. Nonostante i tentativi di ripulire il disastro, la situazione continua a peggiorare. Daniela riferisce di aver subìto irritazioni alle mani dopo aver tentato di rimediare: «Vorrei non averlo mai fatto. È stato un errore».
Le possibili motivazioni
Controllando la fila di auto parcheggiate, Daniela scopre con orrore di essere l’unica a essere stata colpita. Così, giunge alla conclusione che si tratta di un atto vandalico. Tuttavia, alcuni residenti della zona avanzano l’ipotesi che l’attacco sia mirato, suggerendo che il suo veicolo occupi un posto considerato fastidioso da alcuni. Daniela, attualmente in malattia e impossibilitata a guidare, non concorda con questa teoria, affermando: «È posizionata bene, ve lo assicuro. Non crea alcun tipo di problema e non intralcia il passaggio».
Infine, la donna ha deciso di denunciare l’accaduto, sperando di individuare l’autore di questo gesto, che considera “spregevole”.
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