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Cronaca

REBIBBIA Bottino sequestrato dalla Polizia: “Doveva arrivare ai detenuti con droni”

REBIBBIA Bottino sequestrato dalla Polizia Penitenziaria. I dettagli

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REBIBBIA Bottino sequestrato dalla Polizia: “Doveva arrivare ai detenuti con droni”

REBIBBIA Bottino sequestrato dalla Polizia Penitenziaria. Un “ottimo lavoro“, così l’ha definito in una nota il Segretario generale del S.PP., Aldo Di Giacomo. Che ha aggiunto come nella rete siano finiti “droga, cellulari, sim card e caricatori“. Tutta roba che avrebbe dovuto entrare nel carcere “dall’esterno“, con l’ausilio di “droni“. Ma per fortuna ci hanno pensato gli agenti di Rebibbia a sventare la ‘consegna’ illecita.

REBIBBIA BOTTINO SEQUESTRATO, ARMI MA NON SOLO

Di Giacomo sottolinea l’importanza dei velivoli telecomandati per fornire ai detenuti cose vietate: “Ricordiamo la pistola arrivata nel carcere di Frosinone e soprattutto telefonini“. Su questi ultimi in particolare snocciola alcuni dati: “Nel giro di un anno nelle carceri italiane ne sono stati rinvenuti 1761. Erano 394 nel 2018 e 1206 nel 2019“. Le modalità di introduzione sono tra le più svariate: “Solo una piccola parte arriva attraverso droni. E per fermarli non credo serva la schermatura delle carceri proposta da qualcuno. Le consegne avvengono infatti in tanti altri modi. Ad esempio, con le armi ad aria compressa modificate, che sparano il cellulare direttamente in cella da distanze considerevoli“.

REBIBBIA BOTTINO SEQUESTRATO, GLI SCOPI

Una volta arrivato a destinazione, il detenuto come lo utilizza? Di Giacomo risponde così: “Per parlare con fidanzate e amanti, ma anche per conseguire obiettivi criminali e per coltivare la supremazia nei rapporti carcerari. La disponibilità gli permette infatti di restare in contatto con l’ambiente da cui proviene e anche d’impartirgli indicazioni criminose“. E ovviamente le conseguenze non mancano: “Ciò incide negativamente sulla praticabilità dei percorsi riabilitativi dei condannati definitivi. Ma anche sul soddisfacimento di certe esigenze cautelari di tutti gli altri e in generale sull’ordine pubblico”.

INGEGNERE MORTO AD AMSTERDAM, SVOLTA NELLE INDAGINI

Cronaca

Fiumicino sotto stretta sorveglianza, atterrati vari capi di Stato per i funerali del Papa. Stasera l’arrivo di Trump.

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Fiumicino sotto stretta sorveglianza, atterrati vari capi di Stato per i funerali del Papa. Stasera l’arrivo di Trump.

MisteroAllAeroporto Di Roma: Il Terminal 5 Chiuso Improvvisamente, Ma Gli Scali Resistono!

La Chiusura Inattesa Che Sta Accendendo la Curiosità

Immaginate di arrivare all’aeroporto di Roma per un volo e scoprire che il Terminal 5 è stato sigillato al traffico: è proprio ciò che sta accadendo, lasciando tutti a chiedersi cosa stia succedendo dietro le quinte. Con misure di sicurezza mai viste prima, come controlli rafforzati e presenze militari, i due scali romani sono diventati un vero enigma per viaggiatori e curiosi. Potrebbe esserci un segreto nascosto che cambierà tutto?

Le Misure di Sicurezza Estreme Che Fanno Venire i Brividi

Altissime le barriere di protezione attivate nei due scali, con personale addestrato e tecnologie all’avanguardia che monitorano ogni movimento. Ma perché tutto questo? Si parla di potenziali rischi non specificati, alimentando speculazioni su minacce nascoste o eventi imprevedibili. Gli esperti si interrogano: è solo una precauzione o c’è molto di più da scoprire? Non perdere l’opportunità di approfondire questo intrigante sviluppo!

Gli Scali Romani Rimangono in Funzione, Ma con un Twist Inaspettato

Nonostante la chiusura del Terminal 5, gli altri scali continuano a operare, anche se con ritardi e tensioni palpabili. I passeggeri raccontano di code infinite e di un’atmosfera carica di mistero, mentre le autorità mantengono il silenzio. Quale sarà il prossimo capitolo di questa storia? Resta sintonizzato per aggiornamenti che potrebbero sconvolgere le tue aspettative!

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Giovanni Ante, il carabiniere centenario sopravvissuto alla deportazione nazista del ’43, al centro della celebrazione del 25 aprile a Ciampino

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Giovanni Ante, il carabiniere centenario sopravvissuto alla deportazione nazista del ’43, al centro della celebrazione del 25 aprile a Ciampino

Hai mai sentito la storia di un eroe di 103 anni che ha sfidato i nazisti e salvato centinaia di vite in un colpo di audacia? #25Aprile #EroiDimenticati #StorieIncredibili

La Celebrazione Emozionante a Ciampino

Questa mattina, a Ciampino, vicino Roma, si è svolta una commemorazione del 25 aprile carica di emozioni, dedicata alla liberazione dell’Italia dal regime nazifascista. L’evento ha attirato centinaia di persone, con momenti che hanno lasciato tutti senza fiato, mentre si rievocavano storie di coraggio e sopravvivenza che sembrano uscite da un film.

I Protagonisti Straordinari

Al centro dell’attenzione c’era Giovanni Ante, un ex maresciallo dei carabinieri di 103 anni, originario della Puglia, che ha condiviso la sua incredibile esperienza. Durante la seconda guerra mondiale, Ante operò eroicamente per salvare colleghi, cittadini ed ebrei a Roma, sfuggendo miracolosamente al rastrellamento nazista del 1943. Accanto a lui, il partigiano 94enne Angelo Nazio ha aggiunto un tocco di emozione, rendendo l’evento un vero e proprio tuffo nel passato. La sindaca Emanuela Colella ha premiato entrambi con una medaglia raffigurante il crest della città, un gesto che ha fatto impazzire i presenti per l’intensità del momento.

Testimonianze che Fanno Rabbrividire

Giovanni Ante, ancora lucido e in ottima salute, ha ricordato i drammatici eventi del 1943, quando, da giovane carabiniere alla stazione dell’Arma di Trastevere, si nascose in sotterranei per evitare il pericolo e aiutò molti a sopravvivere agli orrori del regime. La sua famiglia era al suo fianco, e l’emozione ha contagiato i circa trecento partecipanti, tra agenti della Polizia Locale, Guardia di Finanza, Carabinieri e altre forze dell’ordine, oltre a rappresentanti dell’Anpi e della Protezione Civile. Non crederai a come queste storie di eroismo nascosto continuino a ispirare tutti.

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