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The ghost of Kiev – L’asso dei cieli ucraino spaventa i russi tra realtà e finzione, ma esiste davvero ?

The ghost of Kiev, l’Ucraina elogia il suo nuovo asso dei cieli che spaventa i russi, ma esiste davvero o è semplice propaganda ?

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The ghost of Kiev – L’asso dei cieli ucraino spaventa i russi tra realtà e finzione, ma esiste davvero ?

 

The ghost of Kiev. Così è stato soprannominato il nuovo asso dei cieli che sta combattendo la crisi tra Ucraina e Russia. Il bombardiere in questione secondo le fonti governative della Capitale, Kiev avrebbe abbattuto ben 6 caccia aerei russi per poi sparire nel nulla. Il suo nome è diventato virale sui social con la ripresa di alcune sue manovre. Gli utenti in rete però si chiedono : “Ma esiste davvero ?”.

THE GHOST OF KIEV – TRA REATA’ E FINZIONE

Della sua esistenza non si hanno prove certe, il Governo ucraino tramite i suoi social ha confermato la veridicità dei video presenti in rete, mentre d’altra parte la Russia annuncia che il suo esercito non ha pianto vittime dei cieli e che il presunto “The Ghost of Kiev” sia stato abbattuto.

Secondo le ultime fonti, il pilota potrebbe essere non ucraino, ma bensì americano. D’altro canto sono molte le persone, ucraini compresi che credono che il misterioso pilota in realtà non sia mai esistito e sia solamente una propaganda basate sulle menzogne per scoraggiare i russi e alimentare la speranza e l’orgoglio nel popolo giallo-blu. In caso però la sua esistenza fosse realmente confermata si tratterebbe del primo asso dei cieli del 21′ secolo.

COSA SONO GLI ASSI DEI CIELI

The Ghost of Kiev non sarebbe l’unico a portare questa onorificenza. Nelle altre grandi guerre sono diversi gli assi dei cieli. Ma cosa a corrisponde in realtà questo soprannome ? L’asso dei cieli o meglio detto asso dell’aviazione è un aviatore militare generalmente un pilota di caccia o bombardiere che si accredita dell’abbattimento di almeno 5 aerei nemici. Nella storia moderna precisamente nella Grande Guerra ovvero la prima guerra mondiale il primo asso dell’aviazione fu il tedesco Manfred Von Richthofen detto anche il “Barone Rosso”. Il pilota con più kill all’attivo è Erich Hartmann, sempre tedesco e facente parte del corpo dei Lutwaffe nazisti con 352 abbattimenti. Se la Nazione con più assi è la Germania, anche l’Italia non è stata da meno con Tereso Martinoli che con 22 abbattimenti è diventato il miglior aviatore italiano.

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Cronaca

Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

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Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”

Cicalone è tornato a colpire, e i rosiconi da tastiera possono solo mordersi le mani! Il noto youtuber, che da anni gira le periferie più dimenticate d’Italia per mostrare al mondo quello che nessuno vuole vedere, sta facendo impazzire chi lo critica stando comodamente seduto sul divano. Con i suoi video crudi e senza filtri, Cicalone porta alla luce volti, storie e persone che per troppi sono invisibili: ragazzi sfruttati, usati come pedine da chi vuole fare la morale o raccattare qualche like, ma che in realtà non ha mai messo piede in quei posti. E allora ben vengano personaggi come lui, che hanno il coraggio di accendere i riflettori su un’Italia che fa paura, ma che esiste eccome.

Cicalone dà voce agli invisibili: e i rosiconi rosicano

Cicalone non fa video per fare il figo o per raccattare visualizzazioni facili. Lui va dove gli altri non osano: nelle periferie abbandonate, tra palazzoni fatiscenti e strade che sembrano uscite da un film distopico. Qui incontra persone che la società ha dimenticato: giovani in preda all’alcol o a sostanze, spesso sfruttati da chi li usa per i propri scopi – che sia per fare propaganda politica o per sentirsi “impegnati” senza muovere un dito. Cicalone non giudica, non fa la morale: mostra e basta. E questo dà fastidio a chi preferirebbe tenere tutto sotto il tappeto. “Sta spettacolarizzando il degrado!”, strillano i rosiconi sui social. Ma la verità è che Cicalone sta facendo quello che loro non hanno il coraggio di fare: dare un volto e una voce a chi non ce l’ha.

Altro che chiacchiere: Cicalone rischia la pelle

Parlare è facile, ma provateci voi a stare faccia a faccia con questi ragazzi! Cicalone non gira con una scorta, non ha uno staff che lo protegge: va da solo, con la sua telecamera, in posti dove un litigio banale può trasformarsi in una tragedia. Ragazzi strafatti di alcol o sostanze, che in un attimo di rabbia possono diventare pericolosi, anche per motivi stupidi. “Vorrei vedere i più ardimentosi dei rosiconi qui, a fare i fenomeni davanti a un tizio che ti fissa con un coltello in mano”, si legge in uno dei commenti dei suoi fan. E come dargli torto? Cicalone rischia la pelle per mostrare una realtà che fa comodo ignorare, mentre i criticoni se ne stanno al sicuro, a pontificare dal loro salotto con l’aria condizionata.

Sfruttati e dimenticati: Cicalone accende i riflettori

Il vero scandalo non è Cicalone, ma quello che mostra. In queste periferie, le persone non sono solo invisibili: sono sfruttate. Vengono usate come simboli da chi vuole fare la vittima o da chi cerca di raccattare consensi, senza mai fare nulla di concreto per aiutarle. Cicalone, invece, non promette soluzioni miracolose: il suo obiettivo è semplice ma potente: portare attenzione su un fenomeno che tutti fingono di non vedere. E ci riesce alla grande, con video che fanno milioni di visualizzazioni e che costringono anche i più distratti a fermarsi e guardare. Ogni volto, ogni storia che racconta è un pugno nello stomaco, ma è un pugno necessario. Perché se non ci fosse lui, chi parlerebbe di questi ragazzi?

Cicalone, un eroe moderno: i rosiconi si arrangino

Mentre i rosiconi continuano a blaterare, Cicalone va avanti per la sua strada, e meno male! Non si piega alle critiche di chi lo accusa di “sensazionalismo” o di “mettere in pericolo” le persone che filma. La verità è che lui sta facendo un lavoro che nessuno ha il coraggio di fare, e lo fa con una sincerità che spiazza. I rosiconi possono continuare a rosicare, ma Cicalone non si ferma: continuerà a girare per le periferie, a mostrare l’Italia che fa paura, a dare voce a chi non ce l’ha. E se questo vi dà fastidio, cari criticoni, alzatevi dal divano e andate a fare qualcosa di utile, invece di sparare sentenze. Cicalone è un eroe moderno, e voi siete solo invidiosi. Punto.

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

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Immaginate se anziché Prodi, a tirare i capelli fosse stato un esponente del centrodestra

Immaginate se il gesto fatto da Romano Prodi, azione abbastanza ignobile, di tirare i capelli a una giornalista, la quale ha tutto il diritto di fare una domanda lecita, fosse accaduto a un esponente del centrodestra.

Immaginiamo se, al posto del “Mortadella”, presidente del consiglio che ci ha affossato con l’entrata nell’Euro, oltre alle svariate privatizzazione che hanno impoverito l’Italia, al suo posto ci fossero stati il presidente del Senato Ignazio La Russa, oppure quello della camera Lorenzo Fontana, o ancora Fabio Rampelli.

Cosa sarebbe accaduto, mediaticamente parlando, se qualche esponente della destra, avesse tirato i capelli a una giornalista? Facile e anche troppo scontato: tutti i giornali del mainstream vicini all’aria progressista, avrebbero fatto dei titoli e delle considerazioni molto più severe, appellandosi al maschilismo, all’urgente bisogno di sconfiggere il patriarcato, al fatto che la violenza fascista è sempre dietro l’angolo ecc…

La mancanza di rispetto per i giornalisti non ha colore, e invece tutto tace nelle redazioni della Repubblica e al TG3.

E allora ci viene da dire dove sta il giornalismo, dove sta la libertà? La verità è che ognuno tira l’acqua al suo mulino, omettendo spesso la verità fattuale.

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