WILLY Gabriele Bianchi si difende. Lo fa attraverso una lettera scritta in carcere e inviata all’Adnkronos. In cui scarica tutta la colpa dell’omicidio su un altro degli imputati. “Non ho toccato Willy nemmeno con un dito – scrive – A causare la morte di quel ragazzo pieno di vita è stato unicamente e veramente Francesco Bellegia“. Il giovane, accusato di omicidio volontario, ha voluto così difendere il fratello Marco: sarebbe stato quest’ultimo infatti, secondo gli inquirenti a sferrare al 21enne il calcio fatale. Cosa che invece, a parere dei Bianchi, avrebbe fatto Bellegia.
“Ha provocato lui la lite quella notte – prosegue Gabriele – ha colpito Willy con un calcio al collo mentre stava per alzarsi. Poi, mentre nella sala d’aspetto dei carabinieri lo incalzavamo, ha negato ogni responsabilità e anzi ci faceva segno di stare zitti. E adesso è l’unico di noi quattro a trovarsi dal primo momento ai domiciliari“.
Il giovane però non si scagiona completamente: “L’unica mia colpa, come ho detto anche al magistrato, è stata colpire l’amico di Willy, Samuele Cenciarelli“. Ma poi torna sull’episodio della sala d’attesa per accusare nuovamente Bellegia: “Mi chiedo perchè i carabinieri di Colleferro non abbiano messo a disposizione audio e video, in cui Francesco piangeva disperato, consapevole di aver commesso un crimine“.