Italia
Attacchi hacker Italia, paese nel mirino degli 007 russi: l’allarme
Attacchi hacker Italia, cresce il timore di azioni di guerra informatica anche alle nostre latitudini
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Attacchi hacker Italia, la possibilità è concreta. A confermarlo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, attraverso il distaccamento che si occupa di emergenze informatiche. Le infiltrazioni – si legge in una nota – potrebbero avere luogo già nella giornata di oggi e colpire sistemi di enti governativi e industriali. Il livello di allerta in tal senso aveva già iniziato a salire intorno alla metà di febbraio, ma solo nelle ultime ore avrebbe toccato quote di criticità. Chi sarà oggetto degli attacchi ancora non si sa precisamente. Gli esperti tuttavia non escludono che gli hacker possano concentrarsi su siti e banche dati pubblici, in particolare sanitari e commerciali con rapporti con l’Ucraina.
ATTACCHI HACKER ITALIA, COME DIFENDERSI
Ad essi l’Agenzia raccomanda di fare particolare attenzione, segnalando tempestivamente attività malevole o sospette contro i propri sistemi. Inoltre viene ricordato di proteggere a dovere tutti gli asset.IT, monitorandone da vicino la situazione. L’Agenzia elenca poi una serie di situazioni da tenere particolarmente d’occhio: rilasci di codici malevoli attraverso piattaforme di comunicazione pubbliche, di condivisione peer to peer o di siti creati ad hoc o manomessi; invio di email ‘phishing’; sfruttamento di vulnerabilità note dei sistemi Internet.
Cronaca
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.
Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.
Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.
La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte
Cronaca
In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra
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Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.
Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.
La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.
La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.
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