Cinema
Bruce Willis afasia, le condizioni dell’attore costretto all’addio alle scene
Bruce Willis afasia, il report in un post sui social firmato dalla famiglia della star
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Bruce Willis afasia, la malattia pone fine alla carriera dell’attore. A breve infatti quest’ultimo non sarà più in grado di produrre linguaggio e ciò lo impossibiliterà a recitare. A confermare la notizia la stessa famiglia del 67enne. “Stiamo vivendo un momento molto difficile – si legge in un messaggio rivolto ai fan – e apprezziamo davvero il vostro persistente affetto, compassione e sostegno“. Poi i familiari entrano nel dettaglio del disturbo: “Bruce ha avuto dei problemi di salute e di recente gli è stata diagnosticata questa afasia, che ha compromesso le sue capacità cognitive“. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che avrà importanti conseguenze sul futuro di Willis: “Dovrà mettere da parte la sua carriera, che significa tanto per lui“.
BRUCE WILLIS AFASIA, STORIA DI UNA STAR
Molto attivo negli anni ’80 e ’90, con apparizioni in pellicole cult come la saga di Die hard, Pulp Fiction, Il quinto elemento e Armageddon. Ha esperienze anche nel campo della ristorazione: gestisce la catena Planet Hollywood, fondata insieme all’ex moglie Demi Moore e gli amici Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Whoopi Goldberg. Sposato con Emma Heming e padre di 5 figli, l’attore ha attualmente in pre-produzione il film ‘Fortress 3’. Ma, alla luce dell’evoluzione della malattia, appare difficile che possa portare avanti il progetto.
Cinema
David di Donatello, 19 candidature per “C’è ancora domani”
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Annunciate le candidature per i film ai prossimi David di Donatello, su tutti spiccano “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi e “Io Capitano” di Matteo Garrone.
Paola Cortellesi all’esordio da regista ha fatto centro, infatti le candidature all’ambito statuetta sono ben 19, tra cui quella di miglior film. Un film ambientato ai tempi della guerra, che racconta la classica famiglia patriarcale di quell’epoca. La pellicola interamente girata in bianco e nero è da pochi giorni sulle piattaforme streaming e sta spopolando, se l’inizio della carriera da regista per la brava attrice romana è questo, ci aspettano altri grandi capolavori.
Cinema
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano
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È morto il regista Paolo Taviani, maestro del cinema italiano.
Il regista Paolo Taviani è morto a Roma dopo una breve malattia all’età di 92 anni, lasciando la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. La cerimonia laica funebre si terrà lunedì 4 marzo presso la Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo Taviani, insieme al fratello Vittorio, ha formato una delle coppie più influenti del cinema italiano, firmando film indimenticabili che hanno fatto la storia del cinema.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista, definendolo un grande maestro del cinema italiano. Anche l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, ha elogiato il contributo di Taviani al cinema italiano, definendolo una figura libera e coraggiosa della cultura italiana. Paolo Taviani aveva annunciato di tornare sul set dopo aver diretto il film “Leonora Addio” nel 2022, progettando di realizzare un nuovo film intitolato “Canto delle Meduse” con l’attrice Kasia Smutniak.
Nato a San Miniato nel 1931, Paolo Taviani si trasferì a Roma negli anni Cinquanta con il fratello Vittorio per iniziare la loro carriera nel cinema, dirigendo documentari e il loro primo film da soli, “I sovversivi”. I fratelli Taviani sono stati protagonisti di un cinema civilmente impegnato con film che hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti italiani ed europei.
Tra i film di maggior successo dei fratelli Taviani ci sono “Sotto il segno dello Scorpione”, “La notte di San Lorenzo” e “Padre padrone”, basato sul libro di Gavino Ledda e vincitore della Palma d’Oro a Cannes. La filmografia dei Taviani include anche adattamenti di opere letterarie come le novelle di Luigi Pirandello e il romanzo di Goethe “Le affinità elettive”.
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