Cronaca
Roma, accusati di estorsione. Rubano auto ad 80enne e chiedono 500 euro per la restituzione
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ROMA, TENTATA ESTORSIONE
Mercoledì scorso, gli investigatori del XIV Distretto Primavalle hanno arrestato una coppia di cittadini italiani gravemente indiziati di tentata estorsione pluriaggravata in danno di una anziana signora.
In particolare, durante la mattinata, la donna, quasi 80enne, aveva parcheggiato l’autovettura nel parcheggio di interscambio della stazione ferroviaria di Roma-Monte Mario per prendere il treno.
Nella circostanza era stata avvicinata da una ragazza che, dopo averla distratta dicendole di essere incinta e disoccupata, le aveva chiesto un aiuto per il nascituro. In cambio, le avrebbe controllato l’auto durante la sua assenza.
L’anziana signora, impietosita, le aveva dato un euro, dimenticando però le chiavi all’interno del veicolo. Tale circostanza non l’aveva preoccupata in quanto il veicolo era “sorvegliato” dalla ragazza.
Quando è tornata a riprendere l’auto si è accorta che era stata rubata. La ragazza che si era offerta di controllarla era ancora presente e, alla richiesta della signora di dove fosse la sua autovettura, le ha risposto che per averla indietro avrebbe dovuto pagare 500 euro, aggiungendo, inoltre, che tale compenso era per suo marito che, conoscendo l’identità dei ladri, si sarebbe interessato a ritrovare la macchina.
La vittima ha prontamente allertato il 112. Grazie alla segnalazione da parte della locale Sala operativa, gli agenti della Polizia di Stato, in abiti civili, giunti immediatamente sul posto con un primo equipaggio moto montato, hanno individuato la vittima, agitata e disorientata, la quale gli ha indicato i due soggetti in attesa del denaro.
Quando i poliziotti si sono avvicinati, i due, convinti di parlare con i parenti dell’anziana signora, gli hanno chiesto il denaro in cambio della autovettura ma sono stati immediatamente bloccati.
Accompagnati negli uffici di polizia, un 52enne ed una 35enne, entrambi italiani, sono risultati avere vari precedenti di polizia, anche specifici, commessi sempre in coppia.
Per l’uomo, dopo la convalida dell’arresto, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre, per la donna, in stato di gravidanza, è stato disposto l’obbligo di firma.
Si comunica che l’indagato è da ritenersi innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Le indagini sono ancora in corso.
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Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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