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Cronaca

Sabrina Quaresima, la preside del Montale ammette: “Avrei dovuto essere più cauta”

Sabrina Quaresima ‘rammaricata’ per le chat scambiate con lo studente suo presunto amante

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Sabrina Quaresima, la preside del Montale ammette: “Avrei dovuto essere più cauta”

Torna a parlare Sabrina Quaresima. In un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera ripercorre questi giorni passati sotto i riflettori. Difficili li definisce la dirigente, che è riuscita ad attraversare la bufera anche grazie al sostegno, mai venuto meno, del marito. “I media – si sfoga – mi hanno sottoposto ad un’esposizione becera e incomprensibile. Inoltre ci sono stati atteggiamenti maschilisti. Sono stata messa alla berlina in quanto donna e professionista“. Dopo essere stata interrogata per oltre 10 ore dall’ispettrice, ha poi voluto fornire la sua ‘versione’ della vicenda.

SABRINA QUARESIMA: “RELAZIONE MAI ESISTITA”

Con il ragazzo – racconta – ci siamo conosciuti perchè lui era rappresentante in surroga. Si è messo subito a disposizione. Io poi, quando ero educatrice al Convitto nazionale, ero abituata ad interagire in maniera più vicina e tranquilla. Adesso sono rammaricata per non essere stata più cauta. Ma in quei messaggi non ho adottato nessun privilegio nei suoi confronti. Non pensavo potesse esserci qualcosa di strano o equivoco“. Sulla relazione di cui è stata accusata, ribadisce: “Mai esistita“.

SABRINA QUARESIMA: “VICEPRESIDE AGGRESSIVO”

E apre alla possibilità di un chiarimento con il diciannovenne: “La mia porta è sempre aperta, anche se sarebbe difficile come confronto“. Infine, chiarisce la storia dell’allontanamento del vice preside del Montale, cui il ragazzo si è rivolto: “Con lui ho avuto problemi sin da quando mi sono insediata. Tentavo di organizzare in modo efficiente e lui rispondeva con modi veementi ed aggressivi. Era da novembre che volevo sollevarlo dall’incarico, ma sono stata cauta per timore di avere problemi“.

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Da Anzio a Castel Gandolfo, i borghi sono invasi dai turisti: sold out ovunque, trionfano le case vacanza

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Da Anzio a Castel Gandolfo, i borghi sono invasi dai turisti: sold out ovunque, trionfano le case vacanza

Siete stanchi delle solite vacanze esotiche piene di influencer in posa? Beh, preparatevi: gli italiani stanno invadendo posti come Fregene, con le sue spiagge affollate di chiacchiere da bar, Calcata e la sua aria da villaggio hipster per finti bohémien, e Civita di Bagnoregio, che rischia di crollare sotto il peso dei turisti in cerca di foto Instagram. Intanto, le ville di Anzio sono prese d’assalto da gruppi che fingono di essere nobili romani, ma finiscono per organizzare feste che disturbano i vicini. #TurismoItalianoAllaRovescia #MeteControverse #VacanzeDaBarzelletta #FregeneInvasa #CalcataHipster #CivitaInPericolo #AnzioPartyWild (278 caratteri)

Le mete gettonate che nessuno si aspettava

Quest’anno, mentre il resto del mondo sogna paradisi lontani, gli italiani si buttano su località “autentiche” come Fregene, dove la sabbia è piena di cicche di sigarette e i bagnanti discutono di politica come se fosse un talk show. Calcata, con i suoi vicoli stretti e case fatiscenti, attira pseudo-artisti che si fingono alternativi, ma in realtà sono solo turisti con zaini firmati. E Civita di Bagnoregio? Un borgo che sembra uscito da un film horror, ma che ora è invaso da orde di visitatori che non capiscono una mazza della storia etrusca.

Perché questi posti stanno diventando un incubo

Non è solo moda: Fregene e simili attirano folle perché sono economici e vicini a Roma, ideale per chi non vuole spendere troppo ma vuole fare il figo. Le ville di Anzio, poi, sono richiestissime dai gruppi – pensate a branchi di amici che si autoproclamano “vip” per un weekend, finendo per litigare sul barbecue. Ma ammettiamolo, è un po’ ridicolo: questi turisti trattano l’Italia come un parco divertimenti, ignorando i veri problemi locali, come il degrado o i prezzi che schizzano alle stelle. Non stupitevi se i residenti iniziano a sbottare.

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Piazza Venezia, il cantiere dell’arte si trasforma in un teatro colorato e sfrontato

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Piazza Venezia, il cantiere dell’arte si trasforma in un teatro colorato e sfrontato

Roma trasforma un cantiere in un circo artistico: un mega-murale con sagome giganti che sembrano urlare “guardateci, siamo profondi!” Ma chissà se è solo per distrarre dai buchi perenni della metro. #ArteContemporanea #RomaImpazzita #CantiereDelCaos

LA TELA

Immaginatevi dieci silos industriali avvolti da un murale titanico, lungo 64 metri e alto 10, che fa sembrare Piazza Venezia un palcoscenico per hipster in overdose di colori. L’opera “Ci eleviamo sollevando gli altri” della artista Marinella Senatore, classe ’77 e con un curriculum che mescola musica, danza e cinema, è l’ultima pazzia del progetto Murales. Ogni quattro mesi, artisti italiani di fama internazionale si alternano per abbellire – o forse mascherare – il cantiere della linea C della metropolitana. Stavolta, tocca a Senatore, che ha già lavorato al Teatro dell’Opera di Roma, trasformare questo ammasso di ferro in una specie di festa visiva, con figure che danzano come se non avessero un domani.

L’ISPIRAZIONE

Senatore spiega che l’idea viene dal mischiare il passato glorioso di Roma con l’energia caotica del presente, rendendo la piazza un “palcoscenico a cielo aperto”. Ma andiamo, è solo un modo per far sentire importanti otto milioni di persone da 24 Paesi che hanno collaborato con lei negli ultimi 12 anni? Promossa da Webuild e Vianini Lavori, con il benestare del sindaco Roberto Gualtieri, che la descrive come un “bel esempio di arte che dà senso a un cantiere”. Gualtieri giura che non butteranno via le opere vecchie, ma le ricicleranno in periferia – perché, sapete, Roma ha bisogno di più graffiti per coprire i veri problemi.

LA CERIMONIA

All’inaugurazione, Senatore ha ribadito che le sagome nel murale sono persone reali, “che si rapportano qui ed ora con i cittadini”, inclusi operai e turisti – un bel trucco per far sentire tutti parte dello show. Pietro Salini di WeBuild ha detto che l’arte rende i cantieri meno deprimenti, mentre Vincenzo Onorato di Consorzio Vianini Lavori l’ha chiamata “un modo intelligente per raccontare un cantiere”. C’erano un sacco di VIP dell’arte, da Cristina Mazzantini a Claudio Strinati, tutti lì a benedire l’evento. Chissà se ai romani, stufi di traffico e polvere, importerà davvero.

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