Politica
Astensionismo, il Governo pensa al voto per corrispondenza
Voto per corrispondenza, i dettagli della proposta avanzata dal ministro D’Incà
Voto per corrispondenza contro il calo dei votanti, l’idea c’è. Ad illustrarla il titolare per i Rapporti con il Parlamento d’Incá, durante la presentazione del libro bianco della Commissione sull’astensionismo. Un problema quest’ultimo che in Italia, soprattutto negli ultimi anni, ha assunto una portata in costante aumento: sempre più cittadini infatti decidono di non recarsi al seggio per esercitare un proprio diritto, che sia per le elezioni politiche, europee o amministrative. Si tratta, a parere di D’Incá, di una vera e propria “malattia”, alla quale la proposta, sul modello di quanto già in vigore in Svizzera e negli USA, tenterà di porre rimedio.
VOTO PER CORRISPONDENZA, LA PROPOSTA
In sostanza, i cittadini potranno effettuare il voto per corrispondenza negli uffici postali e comunali presenti su tutto il territorio nazionale. Qui saranno infatti allestiti appositi seggi, attivi fino a qualche giorno prima di quello previsto per la normale tornata. Per avere accesso a questa modalità elettorale ‘anticipata presidiata’, la Commissione ha però stabilito il possesso di un ‘election pass’, un certificato in formato digitale. Dopo aver espresso la propria preferenza, la scheda andrà inserita in un’apposita busta, che verrà poi inviata alla sezione nelle cui liste l’elettore è inserito. Un iter già seguito per gli italiani all’estero e che in molti, per la verità, accusano di favorire i brogli.
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