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Cronaca

Rapine e cene costose senza pagare: tre Casamonica arrestati

Casamonica arrestati, all’operazione hanno preso parte anche gli uomini della Squadra Mobile di Roma e della Romanina

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Rapine e cene costose senza pagare: tre Casamonica arrestati

Casamonica arrestati, nuovi guai con la giustizia per la nota famiglia. I provvedimenti, per ordine della Procura di Latina, sono stati eseguiti questa mattina dalla Squadra Mobile del capoluogo pontino, coadiuvati dai colleghi romani e del Commissariato Romanina. Destinatari, a seguito dell’emissione da parte del Gip di Latina, rispettivamente un classe ’79 e due classe ’99. Il primo è stato tradotto in carcere, mentre per gli altri si sono visti disporre la reclusione presso il proprio domicilio. Tutti devono rispondere, a vario titolo, di estorsione, sia compiuta che tentata.

CASAMONICA ARRESTATI, LE INDAGINI

Il lavoro degli inquirenti a loro carico ha preso avvio dalla denuncia di due imprenditori, titolari di un ristorante in zona Lido di Latina. Stando al loro racconto, lo scorso 9 marzo, in serata, gli indagati cenarono nel loro locale. Al termine, sotto la minaccia della loro appartenenza ai Casamonica, provarono a farsi consegnare circa 700 euro in contanti. Rivolgendosi inoltre ad un socio del locale e ad alcuni camerieri, chiesero di portare loro altre bottiglie, in aggiunta a quelle che, insieme a piatti costosi, erano già stati loro serviti. Le vittime, seppur intimorite dalle richieste e dall’atteggiamento del gruppo, non cedettero, lasciando però in cambio che gli indagati andassero via senza saldare il conto, di circa 1600 euro.

CASAMONICA ARRESTATI, ALTRI EPISODI CONTESTATI

Gli indagati provarono poi a tenere la stessa condotta anche nella struttura ricettiva pertinente al ristorante. Anche in questo caso però trovarono resistenza da parte dell’addetto alla reception, che si rifiutò di versare loro il denaro della cassa. Altri episodi li avevano inoltre visti protagonisti già nel pomeriggio, in un bistrot nel centro storico di Latina. Qui, sempre servendosi della caratura criminale del sodalizio, avevano costretto il proprietario a dare loro i circa 160 euro che aveva in tasca. Si erano poi allontanati senza pagare 600 euro per il cibo e le bevande che avevano ricevuto.

CASAMONICA ARRESTATI, L’ATTEGGIAMENTO DEGLI INDAGATI

In particolare, il classe ’79 era quello con il fare più intimidatorio e violento: alle vittime raccontava infatti di essere uscito di prigione da appena 2 mesi, dopo esserci rimasto per ben 7 anni. Gli altri due malviventi gli facevano invece da spalla, approfittando anch’essi della cattiva fama del proprio cognome.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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