Coronavirus
Pippo Franco, parla il medico: “Fece il vaccino ma in tv lo negò”
Pippo Franco, le dichiarazioni del dottor Aveni di fronte ai magistrati della Procura di Roma
Si tinge di giallo il caso del falso vaccino di Pippo Franco. Quest’oggi è stato infatti interrogato il medico che avrebbe inoculato il siero anti Covid al comico romano. Una somministrazione che, secondo chi indaga, sarebbe stata solo simulata, allo scopo di far ottenere a Pippo il Green Pass. Per questa pratica, che avrebbe effettuato anche ad altri 13 suoi pazienti, il medico deve rispondere del reato di falso. Chiamato a difendersi in aula, secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, avrebbe tirato in ballo proprio il comico.
PIPPO FRANCO, IL MEDICO: “DICHIARAZIONI PUBBLICHE MENDACI”
Che, a suo dire, avrebbe reso pubblicamente delle dichiarazioni mendaci: “Il noto attore – si legge nel verbale d’udienza, citato dal quotidiano – aveva sostenuto di non essersi vaccinato contro il Covid, mentre, come assistito dal medico, era stato da questi regolarmente vaccinato“. Una scelta questa che Aveni spiega con ragioni di opportunità politica: in quel periodo, infatti, Pippo era candidato alle elezioni comunali di Roma con una lista civica a sostegno del candidato di centrodestra Enrico Michetti. In sostanza, quindi, il comico avrebbe mentito per conquistarsi i voti dei No Vax.
PIPPO FRANCO, IL GIALLO DELLA FOTO
Pippo portò avanti questa linea anche sui suoi profili social, dove pubblicò alcuni monologhi, risalenti al 2020 e al 2021, in cui criticava aspramente le azioni del governo di contrasto alla pandemia. E sempre dove ha postato una sua fotografia nello studio del medico mentre gli veniva inoculato il vaccino. Un’immagine, a parere dei Carabinieri del Nas, falsa: Pippo, a loro avviso, avrebbe ricevuto il siero in un secondo momento, per discolparsi dopo aver saputo dell’inchiesta a suo carico. Accuse queste respinte dagli avvocati del comico, che sostengono invece come tutto quanto presentato sia perfettamente in regola.
Coronavirus
Ricciardi difende Conte e il lockdown. La Commissione Covid mette paura
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Il docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha espresso la sua visione sulla Commissione d’inchiesta su Covid, approvata definitivamente e senza problemi dalla Camera. A suo avviso, la commissione “è viziata fin dall’inizio” in quanto le indagini saranno apparentemente dirette verso “la critica del governo” in carica durante la pandemia, e non verso un’analisi effettiva dei problemi. La sua percezione è che le aspettative riguardo l’operazione e l’utilità tecnica futura del lavoro da svolgere, sono pessimiste.
Ricciardi ha osservato come “tutti i Paesi del mondo hanno esaminato ciò che è accaduto” durante la pandemia, con un approccio obiettivo e basato su prove scientifiche per “imparare e non dimenticare la lezione di Covid“. Accoglie positivamente tutte le commissioni che cercano di approfondire, rivedere ed imparare per il futuro. Tuttavia, la commissione italiana è stata impostata esclusivamente in termini politici. Il fatto che le Regioni, responsabili della fornitura dei servizi sanitari in Italia, siano state escluse dal perimetro d’indagine indica, secondo Ricciardi, la mancanza di volontà di fare un esame scientifico.
Ribadisce che tale commissione, con il suo attuale setup, “non può portare a nulla di buono, se non a ulteriori polemiche e divisioni”. Sottolinea che sono ancora presenti le stesse condizioni che hanno portato alla pandemia e sarebbe opportuno evitare divisioni e cercare un accordo unanime in Parlamento sulla necessità di non ripetere gli stessi errori.
Ricciardi non ha apprezzato la citazione da parte della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri nella sua dichiarazione di voto. Il suo intervento ha causato una bagarre in Aula e ha suscitato le reazioni di Speranza e Giuseppe Conte. Nello specifico, la deputata ha affermato che la commissione è ciò che coloro che hanno subito lockdown, Green pass, restrizioni chiedono, misure che, secondo lei, mancano di supporto scientifico e sono state attuate come soluzioni di “cieca disperazione”.
Ricciardi ha risposto alla dichiarazione della parlamentare, dicendo che il lockdown è effettivamente una misura di cieca disperazione nell’ottica che rappresenta l’unica alternativa possibile in quel contesto. La dichiarazione è stata presa provvista, attribuendole un significato negativo. Ricciardi conclude riaffermando le sue preoccupazioni in merito alle premesse imposte, non aspettandosi nulla di buono.
Coronavirus
Covid, scoperta una nuova variante ‘sudafricana’: “Ha subito oltre 100 mutazioni”
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Nuova variante sudafricana di Covid: più di 100 mutazioni
Una recente scoperta nel campo della virologia ha portato alla luce una nuova variante di Covid, individuata in Sudafrica e denominata Ba.2.87.1. Tale variante, caratterizzata da oltre 100 mutazioni, è stata individuata da un gruppo di scienziati che aveva precedentemente individuato Omicron.
Il direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso la Stellenbosch University, Tulio de Oliveira, ha sottolineato che questa variante è geneticamente distintiva dagli attuali ceppi di Omicron circolanti. Secondo de Oliveira, l’analisi preliminare suggerisce che la variante Ba.2.87.1 sia emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron, con ipotesi che indicano un’origine da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione.
Al momento, la trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante sono ancora sconosciute; tuttavia, le prime analisi suggeriscono che potrebbe essere meno immunoevasiva rispetto ad altri ceppi. Alcuni ricercatori, come Raj Rajnarayanan dell’Università dell’Arkansas, hanno evidenziato che Ba.2.87.1 dovrebbe produrre ulteriori mutazioni per rimanere competitiva.
Nonostante la scoperta di questa nuova variante, al momento non sembra costituire una preoccupazione immediata, in quanto i contagi in Sudafrica rimangono relativamente bassi e non sembra diffondersi ampiamente. Tuttavia, il paese ha intensificato la sorveglianza genomica per monitorarne la diffusione. In definitiva, la scoperta di questa nuova variante sudafricana di Covid pone ulteriori interrogativi sulle mutazioni e l’evoluzione del virus, richiedendo ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno le sue caratteristiche e il suo impatto sulla salute pubblica.
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