Cronaca
Via Merulana, Luminarie pericolanti: strada chiusa e traffico impazzito
La rimozione delle luminarie di via Merulana ha creato non pochi disagi alla viabilità della zona
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Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, è proprio il caso di dirlo. Il titolo del romanzo di Gadda ben si adatta alla vicenda che ha visto protagoniste le luminarie natalizie. Presenti da dicembre lungo praticamente tutta la strada, finalmente ieri il Comune ha provveduto a rimuoverle. Le operazioni sono partite, di buon mattino, intorno alle 7.30. Per facilitarle, l’Amministrazione del I Municipio ha disposto la chiusura, per l’intera giornata, del tratto che congiunge via Labicana con Piazza Santa Maria Maggiore. Il che non è stata certo una buona notizia per il traffico diretto a Roma centro.
VIA MERULANA, SITUAZIONE A RISCHIO
Purtroppo però dell’intervento, affidato ad una ditta specializzata, ormai non si poteva fare più a meno: il passare dei mesi aveva infatti accentuato la pericolosità delle luci. Che, tra l’altro, presentavano uno dei cavi di alimentazione danneggiato a causa del passaggio, qualche giorno fa, di un camion. Una situazione duramente fortemente a rischio, come segnalato a più riprese dai residenti. La manutenzione e la sistemazione avrebbe dovuto svolgersi in base ad un’intesa tra la ditta incaricata e i commercianti della via.
VIA MERULANA, CITTADINI FURIOSI
Qualcosa è però andato storto, costringendo il Municipio a metterci una pezza. Con modi e tempi che però hanno suscitato critiche feroci da parte dei cittadini. Tra gli aspetti più controversi, l’inizio dei lavori di lunedì, in orario di punta (poi spostato, fanno notare alcuni, in tarda mattinata). Ma nel mirino c’è stata anche la chiusura quasi totale della strada. Che avrebbe invece potuto essere effettuata solo dove bisognava rimuovere e per il tempo necessario. Ma alla fine nulla ha impedito che, a via Merulana, si verificasse un pasticciaccio veramente brutto.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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