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Biliardino a rischio sparizione: “È come il videopoker”

Per colpa di una tassa, potremmo non vedere più il biliardino sulle spiagge e nei bar. E scatta la protesta

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Biliardino a rischio sparizione: “È come il videopoker”

Il biliardino potrebbe andare in pensione. O meglio, la sua presenza, gioia per grandi e piccoli, potrebbe drasticamente ridursi. Come per i videopoker, infatti, bisognerà essere autorizzati a tenerlo nel proprio locale e chi non si adeguerà andrà a incontro a pesanti sanzioni. La norma varrà anche per ping pong e flipper, che andranno necessariamente denunciati all’Agenzia delle Dogane. I primi trasgressori sarebbero già stati individuati e costretti a pagare multe fino a 4000 euro. Un’autentica mazzata, oltre che per gli stabilimenti balneari, anche per gli oratori e le associazioni no-profit, dove spesso si può usufruire di questi giochi gratuitamente.

BILIARDINO, SCONTRO SINDACATI-MONOPOLI

Tutto partirebbe da una legge del 2003, che nel 2021 è stata estesa ai giochi, come il calciobalilla, che non comportano vincite in denaro. Tale provvedimento è entrato in vigore a giugno di quest’anno, costringendo gli esercenti a segnalarne la presenza entro il 15 del mese. Ma i sindacati di categoria non ci stanno: “Qui – denunciano – non si tratta di semplificazioni burocratiche e fiscali. Siamo alla vessazione e all’assurdo“. “L’imposta esiste da 20 anni – replica l’Agenzia delle DoganeL’abbiamo semplificata con un’autocertificazione, che poi, grazie ad un emendamento, è stata eliminata. Non c’è stata nessuna multa, anzi abbiamo riaperto i termini della presentazione per i ritardatari“.

BILIARDINO, LA POLEMICA ENTRA IN PARLAMENTO

Il grido di protesta si è però già levato alto. Anche a livello politico: quest’oggi  il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha infatti annunciato un’interrogazione parlamentare per chiedere che il biliardino venga esentato dalle disposizioni. “Bisogna detassarlo – si legge in una nota – perchè è passione nella vita di tutti“. Un’iniziativa cui hanno aderito anche alcuni parlamentari della Lega, i quali hanno addirittura proposto che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli venga commissariata.

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