Brunetta attacca lavoratore. Un siparietto davvero triste quello che, lo scorso 10 giugno, ha visto protagonista il titolare della Pubblica Amministrazione. Siamo a Mira, in provincia di Venezia, e mancano appena 48 ore al primo turno delle amministrative. Brunetta è stato invitato a partecipare all’ultimo incontro con i cittadini prima della giornata di silenzio elettorale. Mentre sta effettuando il suo intervento sul palco, viene interrotto bruscamente da uno dei presenti.
BRUNETTA ATTACCA LAVORATORE: “PERCHE’ C…PARLI?”
Una cosa che lo infastidisce non poco, tant’è che decide di rispondere a tono: “Sei un dipendente? E che cosa ti chiede il tuo datore di lavoro?“. “Lo chieda a lui“, ribatte l’uomo, nuovamente incalzato dal ministro: “E allora perchè c…parli?“. Ma l’affondo arriva quando, per ben tre volte, pone l’ennesimo quesito: “Perchè non ti metti in proprio?“. E, mentre l’uomo sta per rispondere, il nervosismo di Brunetta raggiunge il top, tanto che non lo lascia parlare: “Il microfono ce l’ho io, quindi comando io“.
BRUNETTA ATTACCA LAVORATORE: “SOLO LO STATO MIO PADRONE”
Poi la chiosa, ironica e sprezzante: “Viva la democrazia. Continua pure a fare il tappezziere“. Parole forti, che il ministro chiarisce una volta andato via il cittadino: “Vedete, il mondo è bello anche per questo. Io sono figlio di un venditore ambulante e mio padre mi diceva sempre ‘mai sotto padrone’. Un insegnamento che ho portato avanti durante tutta la mia vita. Tanto è vero che ho avuto solo lo Stato come datore di lavoro“.