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CENTRO COMMERCIALE EUR ROMA, PIZZO AI NEGOZIANTI (VIDEO.) LA GDF SEQUESTRA 2 MILIONI DI EURO
GDF ROMA: ESTORSIONE PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI DI AFFITTO PRESSO IL CENTRO COMMERCIALE EUR ROMA. TRE MISURE INTERDITTIVE E SEQUESTRI PER CIRCA 2 MILIONI DI EURO
CENTRO COMMERCIALE EUR ROMA. PIZZO AI NEGOZIANTI ALL’INSAPUTA DELLA PROPRIETA’. LA GUARDIA DI FINANZIA METTE FINE A QUESTO SCANDALO
Roma – Era nell’aria che questo abuso doveva finire prima o poi. Erano pedinati dalla Guardia di Finanza di Roma e ci fu anche un servizio delle Iene nel 2019. I commercianti del Centro commerciale Eur Roma erano ricattati, sfiniti, impauriti di perdere la loro attività. Ma alla fine il bene trionfa sempre sul male, e stamattina le forze dell’ordine hanno messo fine a quello che di fatto era un pizzo vero e proprio.
Pizzo al centro commerciale Eur Roma ecco le indagini della GdF
Dopo le indagini a seguito di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, militari del Comando
Provinciale della Guardia di Finanza della Capitale hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura interdittiva del divieto di conduzione di attività professionali alle dipendenze di imprese operanti nei settori della consulenza aziendale, imprenditoriale, amministrativo – gestionale e pianificazione aziendale, affitto e gestione immobili e del divieto di esercizio di uffici direttivi presso qualsiasi persona giuridica, per la durata di un anno, nei confronti di 3 soggetti, allo stato gravemente indiziati, a vario titolo, di diverse condotte estorsive e di un tentativo di estorsione, ai danni dei titolari di alcuni esercizi siti all’interno del centro commerciale Eur Roma.
Il provvedimento cautelare personale è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, al fine di impedire la reiterazione del reato. Per i medesimi fatti, la Procura della Repubblica ha, inoltre, disposto, in via d’urgenza, il sequestro preventivo dei beni (quote societarie e patrimonio aziendale di 3 imprese, 8 unità immobiliari, 4 autoveicoli e disponibilità finanziarie) direttamente o indirettamente nella disponibilità di due degli indagati, che risultano sproporzionati alla luce dei redditi dichiarati, nonché delle cose che servirono e furono destinate a commettere i reati, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.
La denuncia di un negoziante del centro commerciale Eur Roma
Le indagini sono scaturite dalla denuncia di un imprenditore che operava al centro commerciale Eur Roma ed i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria hanno nel tempo acquisito gravi elementi indiziari su richieste estorsive per il rinnovo dei contratti d’affitto, ricevute da alcuni esercenti che gestivano esercizi commerciali all’interno della galleria commerciale. Già diverso tempo fa, le Iene fecero un servizio che potrete leggere in fondo alla pagina, datato 30 ottobre 2019). Tali richieste sarebbero provenute da soggetti che, all’epoca dei fatti, erano il responsabile e i dipendenti di
società incaricate dalla proprietà del centro di gestire l’affitto dei locali commerciali situati all’interno del Centro commerciale Eur Roma.
Attraverso un collaudato modus operandi, essi avrebbero preteso, prospettando in caso contrario la conclusione del rapporto, ingenti somme di denaro non dovute (tra i 20 e i 50 mila euro) per far ottenere il rinnovo dei contratti. Gli importi richiesti sarebbero aumentati in occasione dei successi rinnovi. Da rilevare che l’impresa proprietaria del centro commerciale è estranea ai fatti oggetto di contestazione.
Nel corso delle attività investigative, un indagato, fermato in tarda serata all’uscita dall’abitazione di un imprenditore, è stato trovato in possesso di oltre 49 mila euro in contanti, che sono stati sequestrati. Per assicurare, nell’immediato, la gestione dei soggetti economici (società) sottoposti a vincolo reale, tuttora operativi, e dei correlati flussi finanziari sono stati nominati due amministratori giudiziari. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
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