Cronaca
Roma, condanna ridotta a stupratore: scoppia la polemica
Roma, condanna ridotta a stupratore. L’episodio risale al novembre del 2021

Roma, condanna ridotta a stupratore. Dei sei anni e mezzo che gli sono stati comminati, l’uomo ne sconterà appena uno. Protagonista di questa incredibile storia un 27enne cittadino eritreo, nella Capitale senza fissa dimora. Qualche mese fa, in quel di Piazza Cavour, si sarebbe reso colpevole di un episodio di violenza sessuale ai danni di una donna, anche lei abitante per strada. Immediatamente arrestato e tradotto in carcere, ieri si è dovuto presentare nell’aula del Tribunale capitolino, quinta sezione Penale, dove ha ricevuto il pesante verdetto. I giudici, oltre allo stupro, gli hanno contestato anche lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Grazie però ad una parziale infermità mentale, ha potuto beneficiare di un lauto sconto di pena.
CONDANNA RIDOTTA A STUPRATORE, L’EPISODIO
L’episodio al centro del dibattimento è avvenuto in piena notte. A sporgere denuncia un tassista, che ha fatto in breve giungere sul posto i poliziotti del Borgo XVIII. Questi ultimi hanno colto il 27enne in flagrante, all’incrocio tra Piazza Cavour e via Tasso. Secondo il racconto della vittima, complici alcune difficoltà di movimento di cui soffriva, sarebbe stata fatta cadere dallo straniero. Il quale, per limitarne la resistenza, le avrebbe inferto diversi colpi con un bastone. Lo stesso che poi il ragazzo avrebbe rivolto, nel tentativo di mandarli via, anche agli operatori del 118 intervenuti. Per fortuna, gli agenti sono riusciti a bloccarlo, mettendo fine alla sua furia.
CONDANNA RIDOTTA, I PRECEDENTI DELLO STUPRATORE
E ieri per lui è giunta la condanna ridotta, grazie ad una perizia disposta dalla difesa, ad un anno di libertà vigilata. Un periodo in cui il 27enne dovrà effettuare terapie psicologiche presso la Asl. E’ stato infatti accertato che non era la prima volta che compiva gesti insani: già nel luglio 2020 aveva tentato il suicidio buttandosi nel Tevere, ma era stato salvato un agente dell’Ispettorato Vaticano .
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate

Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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