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Cultura – 4 città da visitare col treno: Milano, Parigi, Monaco di Baviera, Vienna

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Cultura – 4 città da visitare col treno: Milano, Parigi, Monaco di Baviera, Vienna

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La capitale italiana ha sempre il suo fascino e ci sono così tante cose da vedere ed eventi da non perdere che è difficile per un abitante di Roma, voler viaggiare alla scoperta di un’altra città. Lo sappiamo. Preferite andare a farvi una bella mangiata nel ristorante di fiducia o stare comodamente a casa a giocare al casinò online italiano in attesa della partita.

Ma il campionato è finito e ci sono tantissimi posti da visitare e che sono comodamente raggiungibili anche con il treno. Insomma, non avete proprio più scuse. Si tratta semplicemente di fare la valigia, non dimenticare nulla e partire alla scoperta di un luogo che siamo certi troverete interessante.

Alla scoperta della capitale dello shopping

Da Roma a Milano sono solo tre ore. Potrete partire con tutta calma, leggere qualche pagina di un buon libro e scendere in pieno centro in quella che è la capitale dello shopping, o almeno così si dice. Avrete modo di visitare la città, prendere un aperitivo e se proprio lo desideraste, potreste addirittura rientrare in serata.

Noi vi consigliamo comunque di pernottare per almeno una notte in uno dei tanti alberghi che la città mette a vostra disposizione. Un fine settimana all’insegna degli acquisti nelle boutique più prestigiose bisogna pur concederselo di tanto in tanto.

Un romantico weekend a Parigi

Un viaggio leggermente più lungo, ma che di certo vale la pena fare. Con un solo cambio, a Milano, sarete in grado di raggiungere Parigi in 11 ore circa. Una mezza giornata sui treni più comodi d’Italia e avrete modo di visitare il museo del Louvre, “scalare” la Tour Eiffel e godere dei tanti piccoli caffè, pronti ad accogliervi con le loro specialità.

In questo caso ci auguriamo vogliate trascorrere almeno due notti nella capitale francese. In questo modo avrete senz’altro la possibilità di organizzare una cena romantica e magari assistere ad uno spettacolo al Moulin Rouge in piacevole compagnia.

Una birra fresca in quel di Monaco di Baviera

Ci vogliono invece un paio d’ore in meno per arrivare a Monaco di Baviera. Anche in questo caso dovrete fare un cambio solo, ma avrete occasione di godervi una fresca bionda in un tipico Biergarten, pronto ad accogliervi con la musica tipica bavarese e un paio di deliziose salsicce.

In questa città tedesca avrete certamente modo di visitare degli interessantissimi musei, girare per i migliori locali e fare una passeggiata all’Englischer Garten, il giardino inglese di Monaco, molto curato e accogliente.

Colazione a Vienna

Per chi non ha problemi a viaggiare di notte, una soluzione molto suggestiva vi viene offerta dal diretto che parte da Roma alla sera, per arrivare nella capitale austriaca al mattino successivo. Pronti per addentare una bella fetta di Sacher Torte dopo un viaggio di media lunghezza.

A Vienna non troverete solo il dolce, ma potrete assaggiare anche la famosa Wienerschnitzel, da non confondere con la cotoletta, ben nota in Italia!

Vienna è ricca di musei ed è anche una delle città più vivibili al mondo. Ve ne accorgerete non appena avrete occasione di passeggiare per le vie del centro. Per i più piccoli, ma non solo, è d’obbligo un giretto al Prater, il parco di divertimenti più famoso in Austria.

Paolo Bonolis si confida…

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Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

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Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

Fin dall’antichità l’uomo ha dedicato una parte importante della propria vita al pensiero e all’astratto. Un pensiero che ha dato vita a miti e leggende di cui parliamo e di cui cerchiamo le tracce ancora oggi, a metà del terzo decennio del nuovo millennio. È proprio questo il campo in cui si muove una branca dell’archeologia: la ricerca di testimonianze relative alle città e civiltà perdute. Oggi parleremo proprio di questo e proveremo a capire se questi miti hanno un fondo di verità.

Nel 360 a.C. Platone narrò nel suo dialogo “Timeo” di un’isola sconfinata, grande quanto Libia e Asia messe insieme, situata vicino alle Colonne d’Ercole. Più che un’isola un vero e proprio continente che noi abbiamo imparato a conoscere col nome di Atlantide. Per il filosofo greco, quella di Atlantide era una società ideale fatta di uomini lontani dalle debolezze “umane” e con una struttura formata da tre cerchi di terra e tre cerchi d’acqua. A dominare la scena erano dieci re che, sotto incarico di Poseidone, prendevano decisioni amministrative in piena armonia. Purtroppo, però, secondo la leggenda, i dieci si fecero corrompere dalla cupidigia scatenando l’ira di Zeus che riversò sulla città terremoti e diluvi che la sommersero per sempre.

Un’altra città che ha dato vita a miti e leggende e di cui si parla ancora oggi anche grazie a slot come El Dorado: The City of Gold e film come La Strada per El Dorado di Dreamworks, è la celebre “città dell’oro” Azteca. Secondo il mito l’El Dorado era una terra abbondante di ricchezze in cui l’uomo vedeva soddisfati i suoi bisogni senza sofferenza e senza bisogno di lavoro. C’è anche chi sostiene che si trovasse proprio qui la fonte dell’eterna giovinezza. Almeno è quello che credevano i conquistadores provenienti dalla Spagna che per cercarla si resero protagonisti di scorrerie e nefandezze di ogni tipo contro le popolazioni locali.

Tutti noi abbiamo ben presenti le incredibili sculture presenti nell’Isola di Pasqua, nel cuore del pacifico. In pochi sanno, invece, che la civiltà di Rapa Nui, venne fondata da navigatori polinesiani intorno al quarto secolo Dopo Cristo e che prosperò sfruttando le risorse naturali e faunistiche della zona. A conferma di questa tesi ci sono recenti scoperte archeologiche. Ne esistono poche, invece, della tesi contrapposta che sostiene che quando arrivarono sull’isola nel 1700, gli europei vi trovarono soltanto un territorio semi-deserto con una popolazione locale ridotta alla fame.

Ancora più avvolta nelle nebbie del mito è la civiltà di Lemuria che, si dice, fosse addirittura più antica di Atlantide. La leggenda di Lemuria è però molto più recente e risale al 19esimo secolo, periodo in cui alcuni studiosi ipotizzarono l’esistenza di un continente scomparso che avrebbe messo in comunicazione il Madagascar, l’India e L’Australia. Su chi la abitasse, su come fosse gestita e su quali piante e animali vivessero a Lemuria non esistono testimonianze storiche ma soltanto leggende estremamente suggestive.

Storia simile a quella di Lemuria è quella di Mu, un altro sconfinato territorio oggi scomparso e localizzato nel cuore dell’Oceano Pacifico. Anche in questo caso le principali leggende legate a Mu risalgono al 19esimo secolo e vanno ascritte all’opera di Augustus Le Plongeon, esploratore che dichiarò di aver trovato tracce Maya che parlavano di un’antica civiltà, quella di Mu appunto, che avrebbe avuto un impatto forte sulle popolazioni dell’Egitto e del Centro America. Purtroppo, però, le scritture di Le Plongeon non hanno trovato riscontri, né tantomeno prove archeologiche o testimonianze di sorta.

Non mancano miti e leggende di civiltà perdute anche nelle fredde terre del Nord e nelle regioni polari. Le due più note sono quelle legate a Iperborea e Thule, due regni di cui si hanno le prime testimonianze nelle opere di Erodoto e Plinio il Vecchio. Testimonianze che definiscono Iperborea come una terra abitata da entità vicine alle divinità e in cui regnavano serenità e ricchezza e Thule come un’isola localizzata ai confini delle terre note e popolata da popoli di guerrieri fieri e coraggiosi.

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Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

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Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

Oggi, 24 marzo, si celebra la Domenica delle Palme, festa della tradizione cattolica che precede la Pasqua e ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La data di questa festività varia ogni anno in base alla fine della Quaresima.
La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua e si ispira alla festa ebraica di Sukkot, la “Festa delle Capanne”, durante la quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella a un asino, accolto dalla folla con rami di palma o ulivo come simbolo di vittoria e pace.
La festa è osservata da cattolici, ortodossi e alcune Chiese Protestanti, ed è nota anche come la domenica della “Passione del Signore”.

La Domenica delle Palme commemora l’ultimo ingresso di Gesù a Gerusalemme prima della sua morte, quando fu accolto dalla folla agitando rami di palma e fu salutato con Osanna. Questo segna l’inizio della Settimana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che culminano con la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
Durante la celebrazione della Domenica delle Palme, si benedicono i rametti di ulivo o palma, simboli di acclamazione, trionfo e immortalità di Cristo. Questi rametti vengono poi distribuiti ai fedeli durante la messa speciale dedicata alla ricorrenza.

La liturgia della Domenica delle Palme prevede la lettura della Passione di Gesù tratta dai Vangeli di Marco, Luca, e Matteo. La lettura viene fatta da tre persone che impersonano Cristo, il cronista e il popolo, e narra l’arresto, il processo giudaico e romano, la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura di Gesù.

Dopo la messa della Domenica delle Palme, i fedeli hanno l’usanza di portare a casa i rametti di ulivo benedetti, che vengono utilizzati per benedire la tavola imbandita prima del pranzo pasquale. I rametti diventano poi dei sacramentali, protetti dal diritto canonico, e possono essere seppelliti o riportati in chiesa per essere bruciati in vista della celebrazione del Mercoledì delle ceneri. Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa, che si conclude con il Giovedì Santo.

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