Italia
Luciana Littizzetto, monologo contro i referendum: Lega furiosa (VIDEO)
Scontro tra Luciana Littizzetto e il Carroccio dopo le parole della comica a ‘Che tempo che fa’
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Luciana Littizetto e referendum, un binomio che sta creando un vero e proprio terremoto in Rai. Tutto ha avuto inizio al termine del consueto monologo tenuto dall’attrice durante la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Raitre. In molti hanno infatti notato le dure parole usate nei confronti della consultazione in programma il prossimo 12 giugno. “Custodia cautelare e legge Severino ancora ancora – ha detto – Ma dell’elezione del Csm, della separazione delle carriere e dell’elezione dei consigli giudiziari che c…ne so? Ma per chi ci avete presi, per dei Giuliano Amato o dei Perry Mason? Votare è bellissimo, ma a dirvi la verità il 12 giugno pensavo di andare al mare“. Una posizione quest’ultima che a parecchi non è andata giù.
LUCIANA LITTIZZETTO, L’IRA DEGLI ESPONENTI LEGHISTI
Particolarmente irati gli esponenti della Lega, che hanno preannunciato iniziative: “Abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare. – si legge in una nota – Le posizioni contrarie ai referendum sono state espresse senza il minimo contraddittorio. La reprimenda di Luciana Littizzetto poi ha il vago sapore della superiorità morale contro l’ammissibilità dei quesiti. Il conduttore inoltre ha violato non solo le più elementari regole del pluralismo televisivo ma anche quanto previsto dal contratto di servizio. La Rai, come tv pubblica, deve far sì che, in un ambito delicato come l’informazione, i propri giornalisti e operatori si attengano al rigore, alla considerazione e al rispetto della deontologia del proprio ordine professionale“.
Cronaca
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.
Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.
Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.
La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte
Cronaca
In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra
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Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.
Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.
La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.
La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.
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