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Madonna del Divino Amore – Il filo rosso che lega la Vergine alla città di Roma

Madonna del Divino Amore, storia di un culto secolare tenuto in vita da due avvenimenti prodigiosi

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Madonna del Divino Amore – Il filo rosso che lega la Vergine alla città di Roma

La Madonna del Divino Amore rappresenta l’anello di congiunzione tra Maria e Roma. A lei i cittadini dell’Urbe hanno dedicato un santuario a Castel di Leva, una ridente cittadina a 12 chilometri dalla Capitale immersa nell’agro Romano. E proprio qui ogni anno di questi giorni si ritrovano per renderle omaggio di fronte alla sua immagine: un dipinto del XIII secolo che rappresenta la beata Vergine con Gesù bambino in grembo e lo Spirito Santo (impersonato da una colomba) a fargli ombra.

MADONNA DEL DIVINO AMORE, LE ORIGINI

Proprio da quest’ultimo deriva il nome dato al culto, il cui inizio è datato alla primavera del 1740. Merito di un pellegrino, che, in viaggio verso la Basilica di San Pietro, si perse nella campagna, allora inospitale e pericolosa, intorno a Castel di Leva. Avendo notato un abitato su di una collina, decise di recarvisi, speranzoso di trovare qualcuno che potesse aiutarlo a tornare a Roma. Durante il tragitto, però, viene assalito e circondato da alcuni cani rabbiosi.

Pieno di paura, notò sulla torre del Castello dei Leoni l’immagine oggi venerata nel santuario. Pensò così di chiedere aiuto alla Madonna, affinchè lo salvasse da quel pericolo. E d’improvviso ecco il miracolo: le bestie che si fermano e si danno poi alla fuga. Allarmati dalle urla del viandante, accorsero poi sul posto alcuni pastori, ai quali riferì quanto gli era accaduto e loro gli fornirono le indicazioni per proseguire il suo viaggio. La notizia si sparse ben presto per la città e numerosi pellegrini cominciarono ad accorrere presso l’icona.

MADONNA DEL DIVINO AMORE, SOTTO LE BOMBE

Protagonista di un altro avvenimento prodigioso durante la seconda guerra mondiale. L’8 settembre del 1943 le bombe colpirono infatti l’area del Santuario. L’immagine fu però tratta in salvo e portata a Roma nel gennaio del 1944, tra due ali di popolo giubilante. All’inizio fu collocata nella chiesetta a lei dedicata, presso piazza Fontanella Borghese. Poi, visto che il numero di persone che voleva vederla aumentava sempre di più, si decise di portarla nella più spaziosa San Lorenzo in Lucina.

Siamo a maggio, alla vigilia della battaglia tra nazisti e alleati per conquistare Roma.Fu allora che papa Pio XII decise di fare appello ai cittadini perchè pregassero per lo scampo della città al massacro. Così in tantissimi iniziarono a recarsi a San Lorenzo: circa 15mila persone, secondo le cronache dell’epoca, ricevevano infatti la comunione ogni giorno. Per questo, l’icona fu trasferita nella più ampia chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, a Campo Marzio. Che si riempì di fedeli la sera del 4 giugno, poco prima dello scontro decisivo.

Nell’occasione, con un voto solenne, i romani promisero alla Madonna di cambiare comportamento e di erigere un nuovo santuario e un’opera di carità a Castel di Leva. Il tutto in cambio della salvezza di Roma. La sera stessa, i nazisti si ritirano dalla città, lasciando spazio all’entrata trionfale delle truppe alleate. Come ringraziamento, l’11 giugno lo stesso Papa officiò in Sant’Ignazio una messa per la Madonna del Divino Amore. Che da quel momento fu fregiata del titolo di ‘Salvatrice dell’Urbe’.

MADONNA DEL DIVINO AMORE, IL NUOVO SANTUARIO

Al termine della guerra, il voto fu adempiuto e per il santuario iniziò un periodo di grande splendore sotto la guida del rettore, don Umberto Terenzi. Fu avviata la costruzione del seminario degli oblati del Divino Amore, da allora custodi del luogo sacro. A coadiuvarli la Congregazione delle figlie della Madonna del Divino Amore, che ancora oggi si occupano delle opere di carità simbolo dell’attività del santuario. Tra esse, molte dedicate ai bambini, come la scuola per l’infanzia e l’accoglienza e l’assistenza alle minori in difficoltà.

A causa di lungaggini sotto il profilo burocratico e logistico, l’opera vide però la luce solo nel gennaio del 1996. La posa della prima pietra, presieduta dal cardinale Camillo Ruini, fu effettuata invece durante il Giubileo del 2000. La struttura, che può accogliere fino a 1500 pellegrini, si trova ai piedi della collina, all’esterno delle antichità. Ciò per non violare il paesaggio della campagna romana e il complesso monumentale risalente al Settecento.

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Certificato di nascita estero con due mamme. Gualtieri esulta per la sentenza del Tribunale di Roma

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Certificato di nascita estero con due mamme. Gualtieri esulta coppie omogenitoriali

La sentenza emessa dal Tribunale civile di Roma in merito alla correttezza della prima trascrizione integrale di un certificato di nascita estero con due mamme conferma la validità e la coerenza delle nostre azioni. Come abbiamo sempre sostenuto, questa modalità di trascrizione si inserisce in una fattispecie che trova ampio riscontro nella giurisprudenza.

Tuttavia, siamo consapevoli che questa situazione non copre tutte le realtà delle famiglie omogenitoriali, in particolare per quanto riguarda la tutela dei minori. È per questo motivo che continueremo a impegnarci affinché il Parlamento possa intervenire tempestivamente con l’approvazione di leggi che garantiscano il riconoscimento anagrafico dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, il matrimonio egualitario e l’accesso alle adozioni, conformemente a quanto previsto per le coppie eterosessuali.

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Stop alle auto a Roma, circolazione vietata per tre giorni: tutto quello che c’è da sapere

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Stop alle auto a Roma, circolazione vietata per tre giorni: tutto quello che c’è da sapere

Limitazioni al traffico a Roma per combattere l’emergenza smog: tutto ciò che c’è da sapere

Per contrastare l’emergenza smog a Roma, è stata introdotta un’ordinanza che prevede limitazioni al traffico nella cosiddetta “fascia verde” per tre giorni consecutivi, dal 3 al 5 febbraio 2024. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento atmosferico vietando la circolazione dei veicoli più inquinanti, come i veicoli a benzina Euro 3 e i diesel Euro 4, compresi i veicoli merci.

Le restrizioni sono suddivise in due fasce orarie specifiche per ciascuna giornata. Sabato 3 febbraio sarà vietata la circolazione dalle 7.30 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 19:00 per veicoli benzina Euro 3, diesel Euro 4, e ciclomotori e motoveicoli diesel Euro 2. I veicoli merci benzina Euro 3 e diesel Euro 4 avranno restrizioni dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 19.00. Domenica 4 febbraio le restrizioni saranno attive dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Lunedì 5 febbraio le limitazioni si applicheranno dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00 per autovetture benzina Euro 3 e diesel Euro 4, con restrizioni più estese per i veicoli merci dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 16.30 alle 20:30.

In aggiunta, sono stati introdotti altri divieti, tra cui l’uso di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa non conformi ai valori di emissione, la combustione all’aperto di qualsiasi tipo e il divieto di sostare con il motore acceso. Sarà potenziato il lavaggio delle strade e ci saranno controlli accurati per garantire il rispetto delle norme, con sanzioni per i trasgressori. Le zone di corso Francia, via Magna Grecia e via Tiburtina sono state individuate tra le più inquinate, con superamenti dei limiti di PM10.

Queste misure mirano a ridurre l’inquinamento atmosferico e a garantire la salute pubblica, rispondendo all’esigenza di migliorare la qualità dell’aria in città. L’obiettivo di queste restrizioni al traffico è di affrontare in modo concreto l’allarme smog, cercando di mitigare gli impatti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.

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