Cronaca
Molestie Peschiera, Boldrini (PD): “Inchiesta individui nomi e cognomi”
Molestie Peschiera, l’appello dell’onorevole in quota dem agli investigatori

Sul caso delle molestie Peschiera Laura Boldrini è intervenuta tramite il proprio profilo Twitter. Queste le sue parole, pronunciate anche in qualità di Presidente del Comitato Permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. “Sarebbero circa 30 gli autori dell’aggressione sessuale subita da almeno 5 ragazze minorenni“, l’esordio in merito alle novità sulle indagini. Cui segue un duro attacco al ‘branco’, che, dice, “sfoga gli istinti peggiori abusando del corpo delle donne“. Una circostanza che non esita a definire “inaccettabile“. Infine, si rivolge a coloro che conducono l’inchiesta, affinchè “individuino subito nomi e cognomi“.
MOLESTIE PESCHIERA, LA RISPOSTA DI LUCA ZAIA
Condanna alle molestie Peschiera è giunta, ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’, anche dal governatore del Veneto. Il quale si è soffermato sugli ‘ostacoli’ all’espiazione dei responsabili: “I magistrati non hanno colpa, ma le leggi che devono essere cambiate. Altri ordinamenti hanno la notte in carcere, che poi diventa una settimana e più. Se invece a chi compie simili atti si garantisce l’impunità, la partecipazione ad essi si trasforma in una medaglia da esibire. Ciò accade perchè oggi la legge non considera tali reati quali sono, ovvero gravi“.
“Non possiamo assuefarci e giustificare – prosegue poi Zaia – Chi commette queste violenze va punito, perchè non è una persona con un’infanzia difficile. Non li voglio neanche chiamare ragazzi, perchè mi sa tanto di assolutorio. Sono devastatori“. Infine, stoppa le polemiche sull’origine straniera: “Non mi interessa se sono italiani di prima o ventesima generazione. Il punto è che noi qui questa roba non la vogliamo. Non la accettiamo, da nessuno e a prescindere dall’origine“.
Cronaca
Derby per l’Europa: la Lazio cerca la vittoria contro il Torino

Stasera, allo Stadio Olimpico, si gioca una sfida cruciale per il tecnico Baroni, che punta a un controsorpasso su Ranieri. Il match è atteso con grande fervore e potrebbe avere ripercussioni importanti sulle ambizioni di entrambe le squadre.
Il Commento di Guendouzi
Nel corso della giornata, Guendouzi ha espresso fiducia nei confronti di Rovella, dichiarando: “Diventerà tra i migliori al mondo”. Questa affermazione sottolinea le aspettative elevate su di lui e il suo potenziale in crescita all’interno del contesto calcistico attuale.
Le Aspettative per la Partita
Il match di stasera rappresenta un’importante opportunità per Baroni di raddrizzare la situazione e migliorare la posizione della sua squadra, mentre Ranieri cercherà di mantenere il vantaggio. La tensione è alta e i tifosi sono in attesa di un incontro avvincente.
Cronaca
Il confronto con la maternità: il giorno del giudizio

Le violenze domestiche subite da Anna, vittima di maltrattamenti da parte del compagno, sono emerse durante un’udienza in tribunale. Nel racconto, Anna ha descritto un quadro di abusi, che include “minacce, botte al figlio di appena 4 anni e parolacce urlate in faccia”, culminato con il 50enne, attualmente imputato, che ha costretto Anna a fuggire con i suoi bambini. Le indagini della polizia hanno portato a misure di protezione, come arresti domiciliari e divieto di avvicinamento per l’imputato.
LA CONVIVENZA
Anna, dirigente d’azienda, ha iniziato a convivere con il compagno nel 2017. Sin da subito, ha notato cambiamenti nel suo comportamento, con frasi come “Sei una madre schifosa” e insulti rivolti a lei e ai bambini. La situazione è peggiorata dopo la nascita dei due figli e l’uomo ha mostrato un atteggiamento sempre più violento. Anna ha raccontato che “mi ridicolizzava anche se giocavo a tennis” e la sua incapacità di fermare la violenza ha portato a un’atmosfera di paura anche per i propri figli.
LE MINACCE
Anna ha anche subito minacce di morte, durante le quali il compagno le ha detto: “Non te la do la soddisfazione di darti una coltellata”. Nel dicembre 2023, l’uomo l’ha rinchiusa in camera, costringendola a sbloccare i cellulari, alimentando il suo timore per la propria vita e quella dei bambini. Oggi, Anna vive sotto la vigilanza dei servizi sociali, nonostante il paradosso secondo cui, come affermato dal suo avvocato Roberto Borgogno, “il tribunale civile procede chiedendo una riconciliazione impossibile”.
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