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Italia

Bonus Internet, dal Governo altri 300 euro per le famiglie

Bonus Internet, tutte le info nel dettaglio: a chi spetta e come funziona

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Bonus Internet, dal Governo altri 300 euro per le famiglie

Il bonus Internet è solo l’ultimo degli aiuti promulgati dall’esecutivo in questa estate 2022. Un contributo per il quale non sarà necessario presentare l’Isee: si potrà dunque ottenerlo qualunque sia la propria condizione reddituale. La misura rappresenta una boccata d’ossigeno per quelle famiglie (poche, ma ci sono) che non hanno internet nella propria abitazione. Promossa da Infratel e supervisionata dal Cobul (Comitato Banda Ultralarga), ha come scopo primario la diffusione della connessione veloce nel nostro paese. Un obiettivo per il quale il Governo ha stanziato risorse per circa 1,5 miliardi.

BONUS INTERNET, LE CONDIZIONI PER USUFRUIRNE

In buona sostanza, il bonus di 300 euro è uno sconto che viene applicato quando si sottoscrive un contratto per internet. Per usufruirne, occorrerà però rispettare alcune condizioni. Su tutte, la velocità massima di download, che non potrà essere inferiore ai 30 Mbit/s. Inoltre, la rete oggetto del contratto dovrà essere installata esclusivamente presso la propria casa e non potrà essere disattivata prima di due anni. Se l’abitazione poi fosse coperta da Fibra Ottica, il contributo non potrà essere utilizzato per ottenere una velocità più bassa. A questo punto, manca solo l’ufficialità del provvedimento, attesa con il decreto attuativo da parte del MISE.

 

Cronaca

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.

Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.

Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.

La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte

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Cronaca

In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra

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Stato vegetativo per formaggio, giudizio pediatra mancato.

Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.

Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.

La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.

La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.

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