Cronaca
Cronaca – Ndrangheta, Antonio Gallace arrestato sul litorale romano
Cronaca – Esponente di una cosca del Catanzarese, era latitante da circa 2 anni
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Cronaca – Colpo alle ndrine a Nettuno. Dove, nel corso della notte, i Carabinieri hanno arrestato Antonio Gallace. 59 anni, membro dell’omonima cosca di Guardavalle (CZ), da anni attiva sul litorale romano, è stato localizzato all’interno dell’abitazione della moglie. Aveva provato a nascondersi in un vano ricavato in un armadio, ma ciò non gli è bastato per sfuggire alla cattura. Che è stata condotta in porto dai Carabinieri del Ros, supportati dal personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e delle Aliquote di Pronto Intervento del Comando Provinciale di Roma.
CRONACA – GALLACE, FINE DI UNA LATITANZA
Gallace aveva subito una condanna a quasi 21 anni di reclusione per vari reati, tra cui associazione mafiosa e per traffico di stupefacenti. Il provvedimento era stato emesso dalla Procura Generale capitolina, che ha coordinato le ricerche. Di Gallace non si avevano più notizie dal novembre del 2020: si era dato uccel di bosco dopo la conferma da parte della Cassazione di alcune condanne a carico di altri esponenti del suo clan. Queste ultime erano il frutto dell’indagine denominata ‘Appia’, condotta tra il 1997 e il 1999 dallo stesso Ros sull’organizzazione di matrice ndranghetista.
CRONACA – GALLACE, LE INDAGINI SULLA COSCA
La quale, secondo quanto accertato, operava in autonomia sul litorale romano, seppur organizzata in linea con la struttura calabrese. Nei confronti degli affiliati sono state eseguite diverse perquisizioni, che hanno permesso di rinvenire elementi interessanti ora al vaglio degli inquirenti. A Gallace gli uomini del Ros sono arrivati nel corso di una più ampia e complessa indagine sul contesto in cui la cosca operava. E che, nell’ottobre del 2021, nella provincia di Catanzaro, aveva già portato in manette il fratello, anch’egli latitante, dello ndranghetista, Cosimo Damiano.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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