Cronaca
Roma, maxi sequestro di pellet contraffatto: oltre 50 denunciati dalla GdF
Roma, maxi sequestro di pellet contraffatto. L’importante operazione ha riguardato tutto il territorio nazionale

Roma, maxi sequestro di pellet contraffatto. Oltre 5 mila le tonnellate finite nella rete delle Fiamme Gialle, che ne hanno bloccato la vendita fraudolenta. Per 52 persone, tra imprenditori, rivenditori, produttori, importatori e grossiti è scattata la denuncia. Dovranno rispondere di contraffazione e frode in commercio. Apposti inoltre i sigilli a 47 macchinari e impianti industriali con cui il pellet illegale veniva prodotto, oltre a circa 1,5 milioni di sacchi che avrebbe dovuto contenerlo. Il materiale sarebbe poi finito sul mercato con indicazioni e marchi di certificazione su qualità e conformità ambientale falsificati.
PELLET CONTRAFFATTO, INDAGINI IN 40 PROVINCE
L’operazione ha avuto luogo al termine delle indagini condotte dai finanzieri romani, Nucleo Speciale Beni e Servizi. Questi ultimi hanno messo a confronto i dati su produzione nazionale, vendite e titolari di certificazioni. In questo modo, hanno rilevato delle anomalie che sono state approfondite inviando sul posto gli ispettori. 40 le province italiane coinvolte negli interventi, eseguiti, sotto la guida del Gruppo Anticontraffazione e Sicurezza del Nucleo, da reparti territoriali della Gdf. Ai quali si è unito il personale della AIEL, (Associazione Italiana Energie Agroforestali).
PELLET CONTRAFFATTO, IRREGOLARITA’ E PROVVEDIMENTI
Le violazioni riscontrate sono state relative sia ai certificati di qualità che agli impianti di produzione, in alcuni casi totalmente irregolari. Le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto riportate dai documenti non corrispondevano infatti al vero. Sotto sequestro sono finite inoltre diverse tonnellate di pellet di origine russa e bielorussa, che sarebbe stato importato violando le normative europee. L’Autorità Giudiziaria sta ora esaminando le posizioni degli indagati, innocenti fino a prova contraria.
Cronaca
Minacciato per un biglietto della metro A a Roma: “Voleva soldi e mi ha minacciato”

Un ragazzo romano, V. C., è stato vittima di un tentativo di rapina mentre si trovava alla stazione della metro A di Vittorio Emanuele. L’episodio si è verificato intorno alle 23, quando il giovane stava acquistando un biglietto.
L’aggressore, un uomo di circa quarant’anni, malvestito e alterato, lo ha afferrato per il braccio. V. C. ha raccontato: «Stavo tornando a casa dopo essere stato a mangiare una pizza con degli amici. Proprio mentre stavo inserendo gli spicci nella macchinetta ho sentito qualcuno che mi stringeva il braccio». Il malvivente, armato di un ombrello rotto, ha minacciato il ragazzo di colpirlo se non gli avesse consegnato dei soldi.
Nonostante le intimidazioni, il ragazzo ha mantenuto la calma e ha reagito decidendo di spingere via l’aggressore per allontanarsi. «Mi sono divincolato e diretto verso i tornelli, prima di timbrare l’ho spinto via da me, finalmente non poteva più farmi del male. Sono stato pronto a reagire e non mi sono lasciato intimidire nonostante mi sia spaventato, quell’uomo era fuori controllo». V. C. ha sottolineato la necessità di aumentare i controlli nelle stazioni, specialmente durante le ore più critiche.
Cronaca
52enne risponde dopo l’ennesima lite con la compagna per il tentato incendio dei suoi capelli

«Venite, ho accoltellato mio marito» ha dichiarato S.F., 52 anni, originaria di Pescara, al 112, mentre suo marito, D. V., giaceva gravemente ferito nel loro appartamento a Roma. All’arrivo delle forze dell’ordine, la donna, con il volto tumefatto, attendeva sul pianerottolo. Gli agenti hanno trovato l’uomo a terra con dieci fendenti all’addome e hanno subito allertato i soccorsi.
LE VIOLENZE
Secondo quanto emerso, la 52enne avrebbe reagito «all’ennesimo episodio di violenza da parte del marito», che lavorava nell’amministrazione di un ospedale romano. L’uomo l’avrebbe insultata e colpita ripetutamente con un appendiabiti, tentando anche di bruciarle i capelli sul fornello. Per difendersi, S.F. ha impugnato un coltello da cucina e colpito l’uomo sul torace, dopo anni di maltrattamenti subiti senza mai sporgere denuncia.
Il 52enne è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Camillo-Forlanini, ma non sarebbe in pericolo di vita. Anche la moglie è stata portata al nosocomio Sant’Eugenio del quartiere EUR in condizioni gravi, ma stabile. Durante il tragitto, ha raccontato agli operatori di essere stata vittima delle vessazioni del marito e di aver agito per disperazione, una versione confermata anche da alcuni vicini di casa.
Attualmente, gli investigatori della Procura di Roma stanno indagando sull’accaduto, aprendo un fascicolo con l’ipotesi di reato per tentato omicidio, per chiarire la posizione della donna.
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