Italia
Strage sulla Marmolada: crollo provoca morti e decine di dispersi
Strage sulla Marmolada, il bilancio ancora provvisorio dell’episodio. Su cui indaga la Procura di Trento
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Strage sulla Marmolada. Una tragedia dalle dimensioni enormi, che per ore ha tenuto impegnati i Vigili del Fuoco e gli uomini del Soccorso Alpino del Trentino. Per tutta la notte l’area del ghiacciaio è stata infatti presidiata con l’ausilio di droni e battuta palmo a palmo. A ore i soccorsi dovrebbero scendere in campo in prima persona, anche se tutto dipenderà dalle condizioni del tempo: serviranno infatti temperature rigide per tenere le operazioni al riparo dagli enormi lembi di ghiaccio rimasti sulla montagna.
STRAGE SULLA MARMOLADA, IN ARRIVO IL PREMIER DRAGHI
All’origine della tragedia il distaccamento dal ghiacciaio di un seracco, che ha innescato una valanga abbattutasi sulla valle e sul sentiero sottostanti. 6 persone hanno perso la vita e altre 9 sono rimaste ferite, due delle quali in maniera grave. Altrettanti sarebbero i dispersi, anche se il numero preciso è ancora in fase di accertamento. Previsto in giornata l’arrivo nella sede operativa di Canazei del premier Mario Draghi, preceduto da alcuni parenti delle vittime e dei dispersi.
STRAGE SULLA MARMOLADA, INDAGA LA PROCURA
Verifiche saranno effettuate anche sul fronte veneto della montagna, dove potrebbero essersi inoltrate altre persone. Delle vittime finora accertate tre sono italiane e una cecoslovacca. Insieme a loro anche un uomo e una donna al momento ancora senza identità. Tutti probabilmente facevano parte dei due gruppi di escursionisti travolti dalla valanga. Sull’episodio la Procura di Trento ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per il reato di disastro colposo.
Cronaca
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.
Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.
Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.
La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte
Cronaca
In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra
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Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.
Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.
La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.
La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.
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