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Albino Ruberti, lite furiosa al ristorante: ” Ti dò 5 minuti per chiedermi scusa in ginocchio” (VIDEO)

Albino Ruberti, inquietante episodio con protagonista il capo di gabinetto del sindaco di Roma Gualtieri

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Albino Ruberti, lite furiosa al ristorante: ” Ti dò 5 minuti per chiedermi scusa in ginocchio” (VIDEO)

Stavolta Albino Ruberti ha dato davvero di matto. La sua rabbia è stata davvero incontenibile, come dimostra un video girato di nascosto e che riprende tutta la drammatica scena. “Me devono venì a chiede scusa per quello che mi hanno chiesto a cena – le parole pronunciate nell’impeto – A me non me dicono ‘io me te compro’. Je dò cinque minuti pe venì davanti a me in ginocchio. Altrimenti io lo scrivo a tutti quello che questi pezzi di m*** mi hanno chiesto. Non se devono permette de dimme certe cose, perchè io li sparo, li ammazzo“. Toni davvero durissimi quelli usati, sui cui contorni resta il mistero.

ALBINO RUBERTI, PAROLONI ANCHE ALLA COMPAGNA

Il video non chiarisce cosa abbia scatenato tanta ira. Quel che è certo è che si è trattato di qualcosa di grosso, posto sul tavolo da uno dei due fratelli con cui Albino Ruberti e la compagna si trovavano a cena. “Me te compro a me? Stavolta Frosinone non la tollero più“, rincara la dose l’esponente Pd. Che la donna, consigliera regionale dem e originaria del capoluogo ciociaro, tenta invano di calmare. Ma lui non si ferma e anzi se la prende anche con lei: “Fai la tua scelta. Se stai co sta gente non stai con me. Io prendo le conseguenze“. E poi conclude ribadendo la sua ‘minaccia’ ad uno dei due fratelli, chiedendogli di girarla anche all’altro.

albino ruberti

Albino Ruberti

ALBINO RUBERTI, LA REPLICA E LE REAZIONI

Un episodio davvero inquietante dunque, su cui però il diretto interessato minimizza. “Era una lite per motivi calcistici – spiega a ‘Il Foglio’ – E’ successo due mesi fa a Frosinone con una terza persona, al termine di una cena. Alla scena hanno assistito anche Vladimiro e Francesco De Angelis, con cui ho ottimi rapporti“. Ma le reazioni non sono mancate: dal PD, secondo cui il caso è “gravissimo e non può restare senza conseguenze“, a Carlo Calenda. L’ex candidato a sindaco di Roma per Azione su Twitter ha infatti sottolineato il “soave ambientino del Pd romano“.

GUARDA QUI IL VIDEO INTEGRALE DELLA LITE

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

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Incontri tra Salvini e Bossi a Gemonio: i temi al centro del dibattito.

# Incontro a Gemonio tra Salvini e Bossi: Un Dialogo Proficuo

Un significativo incontro si è svolto a Gemonio, Varese, tra il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex segretario Umberto Bossi. La conversazione, durata oltre un’ora, è avvenuta in un’atmosfera di cordialità e rilassatezza, specialmente dopo le recenti notizie infondate sullo stato di salute di Bossi. Salvini ha descritto l’incontro come estremamente positivo, esprimendo soddisfazione reciproca.

Tematiche Affrontate nell’Incontro

Durante il colloquio, sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionali. In primo luogo, l’autonomia è stata al centro del dibattito, con Salvini che l’ha definita una “battaglia storica della Lega”, utile per l’intero Paese. Oltre a ciò, si è parlato di infrastrutture lombarde, giustizia, sicurezza e immigrazione. Anche le questioni economiche e le strategie energetiche, compreso un occhio attento al nucleare, hanno trovato spazio nelle discussioni.

L’incontro ha visto la presenza della famiglia di Bossi, tra cui sua moglie Manuela Marrone e il figlio Renzo. Salvini ha manifestato l’intenzione di mantenere Bossi aggiornato sugli sviluppi futuri, promettendo nuove occasioni di incontro.

Prospettive di Ulteriori Incontri

Tra gli impegni presi, Salvini ha assicurato che terrà Bossi informato sulle questioni affrontate, aprendo a un futuro incontro che includerà anche ministri, a partire da Roberto Calderoli. Questa premessa sottolinea l’importanza di un dialogo continuo e costruttivo con il fondatore della Lega, riconoscendo il suo valore e contributo ai temi cruciali che il partito e il Paese si trovano ad affrontare.

Questa iniziativa di coinvolgimento evidenzia come la Lega intenda valorizzare la propria storia e il legame con le radici, mirando a costruire un futuro solido e orientato verso l’autonomia e la sicurezza nazionale.

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

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Cambio al vertice: Giuli subentra dopo le dimissioni del Ministro Sangiuliano

Dimissioni di Gennaro Sangiuliano: Un Cambiamento al Vertice della Cultura

La Lettera di Dimissioni

Il 7 settembre 2024, Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di Ministro della Cultura. Questo annuncio è avvenuto attraverso una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni, dopo una serie di polemiche e indiscrezioni che hanno tenuto banco negli ultimi giorni. Sangiuliano ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nelle politiche culturali durante il suo mandato, ma ha affermato la necessità di considerare le sue dimissioni come “irrevocabili”.

Pressioni e Malumori nel Governo

Le tensioni all’interno del governo erano palpabili, con pressioni crescenti nei confronti di Sangiuliano. Fonti vicine al governo hanno rivelato che l’atmosfera era diventata insostenibile a causa delle continue rivelazioni legate a un’imprenditrice campana. Questa situazione ha messo in discussione la credibilità dell’intero esecutivo e della stessa Giorgia Meloni, spingendo alcuni membri di Fratelli d’Italia a suggerire che fosse indispensabile chiudere la questione rapidamente per il bene della coalizione.

Il Ruolo della Meloni e l’Exit Strategy

Dopo un iniziale sostegno a Sangiuliano, la premier Meloni ha riconosciuto che le circostanze richiedevano una rapida risoluzione della crisi. Questo ha portato a una riflessione profonda sull’opportunità politica di chiudere la questione al più presto. Meloni ha poi deciso di non partecipare al G7 dei Parlamenti e ha dedicato il suo tempo alla gestione della situazione e all’individuazione di una strategia di uscita per Sangiuliano. Nel pomeriggio, ha informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, delle dimissioni del ministro.

Il Nuovo Ministro e le Prospettive Future

Dopo aver accettato le dimissioni di Sangiuliano, il Presidente Mattarella ha firmato il decreto che nomina Alessandro Giuli, attuale presidente della Fondazione Maxxi, come nuovo Ministro della Cultura. In seguito al giuramento di Giuli, Giorgia Meloni ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Sangiuliano, definendolo un uomo capace e onesto, e ha assicurato che con il nuovo ministro continueranno gli sforzi per il rilancio della cultura nel Paese.

Reazioni e Riconoscimenti

Le reazioni alle dimissioni di Sangiuliano sono state di sostegno e riconoscimento. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha elogiato Sangiuliano per il suo operato e ha sottolineato come la sua scelta di dimettersi gli permetta di difendersi e dimostrare la sua integrità. Matteo Salvini ha anch’esso inviato un messaggio di gratitudine al ministro dimissionario e ha dato il benvenuto al suo successore Giuli.

In conclusione, le dimissioni di Gennaro Sangiuliano segnano un momento significativo nella politica culturale italiana, evidenziando le sfide e le dinamiche che influenzano l’attuale governo. La nomina di Alessandro Giuli potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il dicastero e per la cultura nazionale.

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