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Coronavirus

Morti di Covid nella Rsa Giovanni XXIII, in 4 finiscono a processo

Concluse le indagini sul caso dei pazienti morti di Covid nella Rsa Giovanni XXIII. Il verdetto degli inquirenti

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Morti di Covid nella Rsa Giovanni XXIII, il conto per i responsabili è pronto. A stilarlo il gup di Roma, su richiesta della pm Gianfederica Dito, nell’ambito della vicenda accaduta nel marzo del 2020. Rinviati dunque a giudizio quattro dei responsabili della struttura, che dovranno rispondere di omicidio colposo. A loro i magistrati contestano “condotte omissive“, “colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia“, oltre a varie violazioni. Tra esse, quella della normativa anti infortuni sul lavoro e di quella legislativa, emanata da governo e Regione, per contrastare il contagio da Covid. Non avrebbero infatti impedito che quest’ultimo prendesse piede nella struttura, causando la positività di 51 dei 53 ospiti.

RSA GIOVANNI XXIII, NEI GUAI LA RESPONSABILE DELLA STRUTTURA

Di costoro, 16 non riuscirono poi purtroppo a sopravvivere alla malattia. Quanto invece al personale, il bilancio contò 15 lavoratori (su 38) infettati e uno deceduto. Tra le posizioni più ‘scomode’ quella della donna che gestiva la casa di riposo: non avrebbe sollecitato il responsabile della prevenzione e protezione, né aggiornato il documento che valutava i rischi, come indicato dalla sorveglianza sanitaria. Inoltre non avrebbe fornito a dipendenti e pazienti i dispositivi di protezione individuale e non si sarebbe adoperata perché solo i lavoratori addestrati accedessero alle zone più a rischio. La donna non avrebbe richiesto altresì ai dipendenti di osservare le norme vigenti e quanto disposto dall’azienda per sicurezza, igiene sul lavoro e uso dei mezzi di protezione disponibili.

RSA GIOVANNI XXIII, QUANDO INIZIERÀ IL PROCESSO 

Nessuno dei lavoratori, spiegano gli inquirenti, sarebbe stato a conoscenza di poter rischiare un grave pericolo, oltre che dei dettagli del rischio stesso e delle disposizioni per proteggervisi. Inoltre, non si sarebbero registrati aggiornamenti delle modalità organizzativo-produttive: un passo che sarebbe stato molto importante nell’ottica della salute e della sicurezza sul lavoro, nonché delle evoluzioni nelle tecniche di protezione e prevenzione. L’inchiesta dei magistrati romani si concentra in particolare su quattro nella Rsa Giovanni XXIII: tre tra gli ospiti, tutti di età superiore agli ottant’anni, e uno tra il personale, contagiato nella struttura. L’inizio del processo è fissato per l’aprile del 2024 e vedrà la Regione Lazio sul banco delle parti civili.

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