Cronaca
Ancora follia al San Camillo: gambiano ferisce 6 persone e distrugge l’ospedale
San Camillo, nuovo grave episodio all’interno del nosocomio romano. Protagonista anche stavolta un cittadino straniero

San Camillo, la storia si ripete. E ad appena qualche giorno di distanza. Era lunedì quando un gruppo di rom si è reso protagonista di attimi di violenza, massacrando una coppia di coniugi. Mercoledì è stato invece un cittadino del Gambia di 33 anni a concedere l’infausto bis. L’uomo, proveniente dall’ospedale Grassi di Ostia, si trovava nella struttura al civico 87 della Circonvallazione Gianicolense per essere sottoposto ad un intervento chirurgico. Tutto stava filando liscio, quando all’improvviso si è scatenata la follia.
SAN CAMILLO, IL RISULTATO DELLA FURIA DEL GAMBIANO
Complice probabilmente una manovra troppo brusca durante la rimozione di un catetere, lo straniero si è infatti scagliato in maniera veemente contro il personale che stava eseguendo l’operazione. Acceccato dalla rabbia, se l’è presa con chiunque si trovasse nelle sue vicinanze. Quattro infermiere sono così rimaste ferite, al pari di due vigilantes, che hanno provato a fermare l’uomo. La cui furia non ha risparmiato proprio nulla: persino le attrezzature e gli arredi dell’ospedale sono stati infatti presi di mira e danneggiati. Una scena cui hanno assistito, atterrite, le numerose persone che in quel momento affollavano il pronto soccorso.
SAN CAMILLO, LE ACCUSE A CARICO DELL’UOMO
Per evitare altre più gravi conseguenze, è stato quindi allertato il 112, favorendo l’arrivo in breve sul posto di una volante della Polizia. Gli agenti hanno dovuto faticare non poco, ma alla fine sono riusciti a bloccare e ad arrestare il 33enne. Il quale, sottoposto ad accertamenti, è risultato essere già stato protagonista di episodi di danneggiamento, minacce e interruzione di Pubblico Servizio. Un ‘curriculum’ a cui ora si sono aggiunte lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. I feriti sono stati invece curati dalle ferite, per fortuna leggere, che si sono procurati.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
Cronaca
Monica Guerritore avvia le riprese del film su Anna Magnani il 23 aprile

Una voce umana è il titolo della pellicola che vedrà Guerritore interpretare una delle più grandi icone femminili del cinema italiano e mondiale. Il film si propone di esplorare la vita e l’eredità di questa figura attraverso una narrazione intensa e coinvolgente.
Un’interpretazione straordinaria
La scelta di Guerritore per il ruolo principale è stata accolta con entusiasmo, poiché l’attrice è nota per le sue capacità artistiche e la profondità delle sue interpretazioni. Gli amanti del cinema aspettano con impazienza di vedere come riuscirà a portare sul grande schermo l’essenza di una personalità così complessa e affascinante.
Riscoprire un’icona
La pellicola offrirà non solo un tributo alla carriera della protagonista, ma anche una riflessione sui temi universali di amore, perdita e autocontrollo. "Una voce umana" non si limita a raccontare la storia di una donna, ma cerca di catturare le emozioni e le esperienze che hanno segnato la sua vita, rendendo omaggio alla sua grandezza.
In attesa di ulteriori dettagli sulla programmazione e sul rilascio del film, il progetto sta già suscitando un notevole interesse tra il pubblico e gli addetti ai lavori.
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