Cronaca
Uomo nudo si masturba tra i passanti: follia in via del Corso
Uomo nudo si masturba tra i passanti. Sconcertante episodio nel pieno centro della Capitale
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Uomo nudo si masturba tra i passanti. Stava camminando per via del Corso completamente privo di vestiti, quando all’improvviso ha iniziato a compiere atti di autoerotismo. Una scena da brividi, avvenuta sotto gli occhi delle tante persone che in quel momento affollavano la strada, tra le più centrali di Roma. A darne notizia, attraverso il proprio profilo Instagram, l’esperto di marketing digitale Luca La Mesa.
UOMO NUDO SI MASTURBA: “NESSUNO E’ INTERVENUTO”
L’episodio, racconta, è avvenuto alle “20.25 di domenica 18 settembre“. E ha ovviamente attirato la sua attenzione, come quella di decine di persone. Le quali sono rimaste ad assistervi, esprimendo reazioni di incredulità e divertimento. Anzi, come sempre in questi casi, qualcuno lo ha anche immortalato con il proprio smartphone. “Nessuno è intervenuto“, spiega La Mesa, che aggiunge come i genitori si siano limitati a “chiudere gli occhi ai bambini“.
UOMO NUDO SI MASTURBA: “ALL’INIZIO SEMBRAVA PROVOCAZIONE”
“Non è certo una bella immagine per Roma“, commenta poi. Sottolineando come lui stesso all’inizio non si sia reso conto della gravità del fatto: “Visto che l’uomo era solo nudo e fermo, poteva sembrare una provocazione artistica“. Ma poi qualcosa è cambiato: “Ad un certo punto ha iniziato ad agitare il braccio. Quindi ho fatto l’unica cosa che mi sembrava sensata in quel momento: segnalare il tutto alla Polizia“.
UOMO NUDO SI MASTURBA: “VOLANTE ATTESA 15 MINUTI”
Dalla prima chiamata al NUE 112, arriva la conferma di un pronto intervento. Ma l’attesa dura più del previsto: “Dopo 15 minuti, con l’aiuto di altri ragazzi, sono riuscito ad attirare l’attenzione di una Volante, che si avvicina contromano. Gli agenti hanno preso un cartone davanti ad un negozio e lo hanno usato per coprire l’uomo. Insieme al quale hanno atteso che arrivassero i colleghi e un’ambulanza“.
UOMO NUDO SI MASTURBA: “SPERO VENGA AIUTATO”
Tempo qualche minuto e arriva il lieto fine: l’uomo, che soffrirebbe di problemi psichiatrici, viene trasportato in codice verde all’ospedale Santo Spirito. “Lo avevano già segnalato in una piazza vicina – prosegue La Mesa – Non è un senzatetto, ma non parla italiano. Dentro la volante ha iniziato a dare pugni contro il finestrino. Poi si è calmato ed è salito sull’ambulanza. Spero – l’auspicio in chiusura – che venga aiutato e seguito, non subito rilasciato e abbandonato“.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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