Italia
Bonus occhiali 2022, a chi spetta e come fare per richiederlo
Bonus occhiali 2022, tutte le informazioni per aderire all’ultima iniziativa del governo
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Bonus occhiali 2022, ora è ufficiale. A breve nelle tasche dei cittadini affluirà un contributo una tantum di 50 euro. Somma che verrà erogata a coloro che ne avranno fatto richiesta fino al 31 dicembre del 2023. L’ok è arrivato in queste ore dal Garante della Privacy, che ha approvato lo schema del provvedimento stilato dal Ministero della Salute. Gli acquisti, di occhiali da vista o lenti a contatto correttive, per i quali lo Stato fornirà un aiuto saranno quelli effettuati tra il 1° gennaio 2021 e, appunto, l’ultimo giorno del prossimo anno.
BONUS OCCHIALI 2022, A CHI E’ RIVOLTO
Chi vorrà aderire all’iniziativa dovrà però sottostare ad alcuni precisi requisiti: su tutti, il valore dell’Isee del nucleo familiare, che non dovrà essere superiore a 10mila euro. L’importo sarà corrisposto in due modalità: un voucher, per chi deve ancora comprare gli occhiali o le lenti, o un rimborso sulla cifra sborsata se l’acquisto è già stato completato. In entrambi i casi, la domanda andrà fatta registrandosi su una apposita app disponibile sul sito del Ministero della Salute, dopo essersi autenticati tramite Spid, Cie o Cns.
BONUS OCCHIALI 2022, COME VERRA’ EROGATO
L’attribuzione passerà dalla verifica, da parte di Inps, del reale possesso delle attestazioni Isee. Se la risposta sarà positiva, il voucher verrà inoltrato direttamente sulla app, mentre il rimborso sulle coordinate Iban fornite all’atto della registrazione. A queste ultime andrà inoltre aggiunta copia della documentazione (fattura o scontrino) attestante l’acquisto. Una volta effettuata l’erogazione del contributo, infine, questa verrà immediatamente segnalata all’Agenzia delle Entrate.
Cronaca
Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio
Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.
Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.
Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.
La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte
Cronaca
In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra
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Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.
Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.
La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.
La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.
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