Attualità
Ora legale tutto l’anno, la soluzione contro il caro bollette: “Risparmio da 3 miliardi”

Ora legale tutto l’anno, la medicina per il prezzo dell’energia che strozza. A confermarlo una ricerca condotta dal Centro Studi Conflavoro Pmi. Secondo cui il mancato ritorno all’orario solare nel 2023 taglierebbe circa 2,7 miliardi di consumi di elettricità. Una manna dal cielo per le famiglie e le imprese italiane, alle prese con bollette sempre più alte. A sostegno di quanto affermato, il presidente dell’ente, Roberto Capobianco, cita proprio la situazione di Roma. Dove, dice, “il 21 dicembre, giorno più corto dell’anno, con l’ora solare in vigore, il sole tramonta alle 16.42. Con quella legale, diventerebbero le 17.42“.
ORA LEGALE, IL CALCOLO DELLO STUDIO
“Certo – aggiunge – l’alba si sposterebbe dalle 7.34 alle 8.34. Ma si risparmierebbe molto di più in termini di consumi e luce elettrica. Alle cinque del pomeriggio infatti gran parte delle attività lavorative è ancora in pieno svolgimento“. La sostituzione ora solare-ora legale produrrebbe quindi ogni giorno un’ora di luce naturale in più. Che, moltiplicata per l’intero periodo in cui vige l’ora solare, farebbe circa 150 ore. E, considerati gli attuali prezzi dell’energia, si arriverebbe a mantenere in tasca i succitati 2,7 miliardi. Molti di più dei circa 190 milioni stimati da Terna per il 2021.
ORA LEGALE, A FINE OTTOBRE IL RITORNO ALLA SOLARE
Per il momento però non sono previsti cambiamenti. Anzi, si resta con il ‘vecchio’ passaggio dall’ora legale all’ora solare. Che avrà luogo tra il prossimo 29 e 30 ottobre. Alle 3 di notte si dovrà quindi riportare indietro le lancette fino alle 2. Sarà allora che l’autunno mostrerà in pieno tutti i suoi effetti: il mattino sarà infatti più luminoso, ma la sera farà buio prima. Da ricordare che i dispositivi analogici andranno aggiornati a mano. Mentre, se si possiede uno digitale, uno smartphone o un tablet, non occorrerà fare proprio nulla: il nuovo orario comparirà infatti automaticamente.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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