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Cronaca

Senzatetto aggredito a calci: movida violenta a Piazza Trilussa (VIDEO)

Senzatetto aggredito a calci. Follia a Roma, nel cuore di Trastevere. Le immagini scioccanti

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Senzatetto aggredito a calci: movida violenta a Piazza Trilussa (VIDEO)

Senzatetto aggredito a calci. Un episodio di una violenza davvero inaudita quello che si è consumato sabato sera davanti alla fontana dell’Acqua Paola. Una zona spesso teatro con il buio di risse e in cui non è raro notare la presenza di Carabinieri. Stavolta però la vittima non era un ubriacone, bensì un uomo costretto a vivere per strada e totalmente disarmato. Sull’episodio sono al lavoro i poliziotti del Commissariato Trastevere. Che stanno visionando le immagini della videosorveglianza della zona, alla ricerca di elementi utili per rintracciare i colpevoli.

SENZATETTO AGGREDITO, LA DINAMICA DEI FATTI

I fatti, ripresi da un video pubblicato da ‘Repubblica’, sono davvero agghiaccianti. Alcuni ragazzi circondano il clochard, che giace a terra con indosso una camicia strappata. Uno invita un altro a dare “de tacco” all’uomo, che viene colpito in volto da due violenti calci sferrati da due del gruppo. Completamente privo di reazione, diventa una preda sin troppo facile: altri due ragazzi lo centrano quindi sul capo, mentre un terzo lo bersaglia di nuovo con un calcio. Alla scena assistono, sconvolto, alcune ragazze, che a suon di grida provano a fermare gli scalmanati.

SENZATETTO AGGREDITO, DAL PESTAGGIO ALLA MAXI RISSA

Tutto inutile: per circa un minuto il senzatetto continua ad essere in loro balia. Finchè, in suo soccorso concreto, giunge un ragazzo, che si avventa su uno degli aggressori. Al suo intervento si unisce poi quello di altri 5 giovani. E’ l’inizio del parapiglia: in breve tempo la piazza si trasforma in un’arena da combattimento, con i due gruppi contrapposti che se le danno di santa ragione. Il tutto a pochi passi dal clochard, che rimane a terra stordito per i colpi ricevuti, incapace di rendersi conto di quanto sta accadendo intorno a lui. Ovvero, l’ennesima serata di divertimento degenerata.

CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO DELL’AGGRESSIONE

Cronaca

In fin di vita per colpa mia: il dramma di un egoista senza cuore

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In fin di vita per colpa mia: il dramma di un egoista senza cuore

Tragedia a Roma: tredicenne gravemente ferito da colpo di pistola in casa #Roma #Tragedia #Cronaca

Non si danno pace i familiari del tredicenne che sabato sera è stato trovato dal papà in una pozza di sangue, steso sul pavimento della sua cameretta che divide con il fratello più grande, ventenne. Sono tutti al San Camillo, l’ospedale di Monteverde dove il ragazzino lotta disperatamente nel reparto di Rianimazione per tenersi aggrappato alla vita. Le sue condizioni sono state giudicate gravissime fin da subito, da quando è entrato nel pronto soccorso e solo lì i medici si sono resi conto che a provocargli la ferita alla testa era stato un colpo di pistola.

IL DOLORE

«È colpa mia, è solo colpa mia», ripete come in un mantra il fratello ventenne agli amici che uno a uno lo vanno ad abbracciare. Vicino a lui c’è il padre, molto conosciuto a Roma e nel quartiere Marconi dove abitano poiché da anni vende souvenir con un banco in piazza San Pietro. Ha il viso distrutto dal dolore. «Mio figlio sta morendo, non riesco a dire altro, avevo solo sentito dei rumori e l’ho trovato pieno di sangue», spiega a chi cerca di dargli un conforto. I poliziotti della Squadra mobile, nel primo pomeriggio, lo chiamano per andare di nuovo a casa. È l’unico momento in cui luomo si allontana dal San Camillo. Gli agenti hanno bisogno di mettere sotto sequestro la stanza in cui è avvenuta la tragedia. Hanno anche sequestrato il cellulare del ragazzino. Vogliono capire se stesse seguendo qualche social o fosse in contatto con qualcuno nel web prima di premere il grilletto, forse per errore. Qualcuno ipotizza che abbia visto un tutorial per montare insieme i pezzi della pistola, e che nel farlo gli sia partito il colpo.

«Ho visto padre e figlio appena due giorni fa, è una famiglia per bene. Hanno tutti la passione per lo sport e la boxe, come il figlio ventenne e il tredicenne è un ragazzino come tanti, di sicuro molto sveglio e intelligente», ricorda un ristoratore loro amico. Così sveglio che, non nasconde una zia, «deve avere visto un tutorial per capire come rimontare una pistola». Il fratello, di fatto, ha spiegato alla polizia di averla lasciata in casa, smontata e con i pezzi sistemati in più luoghi. Circostanza che gli investigatori stanno esaminando.

L’ABBRACCIO

L’abbraccio degli amici e dei parenti è grande. Sia in termini di numeri – sono tantissime le persone che affollano il cortile di fronte al padiglione principale dell’ospedale dove c’è l’ingresso per le Terapie Intensive – che per intensità. Ci sono gli amici delle scuole medie del «bambino», lo chiama così sua zia perché «mio nipote deve ancora compiere i quattordici anni, è ancora un bambino, non è giusto», e quelli più grandi delle comitive del mare. «Ho saputo quello che era successo e anche se non lo conoscevo benissimo perché ci vedevamo l’estate al mare – racconta un amichetto – sono voluto venire qui e con me tanti altri, per far sentire tutto il nostro calore, è una tragedia immensa. Speriamo in un miracolo».

CUORE SPEZZATO

La mamma del tredicenne si stringe alle sorelle. Fino a un po’ di tempo fa lavorava nel settore delle pulizie. Sabato sera a casa lei non cera. Si era presa uno di quei rari momenti da dedicare a se stessa con le amiche e le sorelle ed era uscita per una pizza. «Forse non dovevo, non dovevo, ho il cuore spezzato», dice a un’amica che prova a consolarla. «Ci sono più famiglie annientate dal dolore», racconta una coppia. «Perché anche tra cognati sono molto uniti, si aiutano sempre l’uno con laltro, come una unica grande famiglia». Lacrime, abbracci, una lunga attesa che va avanti dalla notte. Cè chi porta un pezzo di pizza, chi una bottiglietta dacqua per rifocillare genitori e parenti. Tutti in silenzio, sguardi allibiti. Per una «incomprensibile» tragedia.

Commento: Ecco a voi la cronaca di una tragedia familiare che, con un pizzico di ironia, ci ricorda come la passione per il fai-da-te possa diventare pericolosa. Chi l’avrebbe mai detto che assemblare una pistola potesse finire così male? #Famiglia #PassionePericolosa

Durante il pomeriggio il via vai di conoscenti è continuo. Ci sono anche i colleghi del papà, ambulanti e commercianti.

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Cronaca

La riqualificazione della “breccia di Villa Ada” fa arrabbiare: “Solo pedonale, niente passi carrabili”

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La riqualificazione della “breccia di Villa Ada” fa arrabbiare: “Solo pedonale, niente passi carrabili”

Scoop: Proteste per il nuovo ingresso al Parco di via San Filippo Martire. Associazioni ambientaliste sul piede di guerra, ma il Campidoglio rassicura: "Passaggio solo per ripristinare l’area. Non violeremo la natura" #Ambiente #Roma #Proteste

Sono le associazioni ambientaliste a protestare per il nuovo progetto dell’entrata al Parco da via di San Filippo Martire. La situazione ha acceso un acceso dibattito tra chi vuole preservare la natura e chi sostiene lo sviluppo urbano. Il Campidoglio ha risposto prontamente alle accuse, dichiarando: "Passaggio solo per ripristinare l’area. Non violeremo la natura". La posizione del comune sembra voler bilanciare l’esigenza di intervento con il rispetto per l’ambiente, anche se non tutti sembrano convinti.

Le associazioni ambientaliste continuano a monitorare la situazione, temendo che dietro la promessa di un semplice ripristino si nasconda un progetto di sviluppo più ampio. Rimane da vedere come si evolverà la situazione nei prossimi giorni, con il rischio di ulteriori tensioni tra le parti coinvolte.

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